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03-03-2015

Il Dossier di Boris Nemtsov

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L’omicidio di Boris Nemtsov, avvenuto venerdì 27 febbraio a Mosca, ha riportato in primo piano una questione spinosa: il coinvolgimento militare russo nella crisi ucraina. Accuse e smentite circa la presenza di operativi mandati dal Cremlino sul suolo ucraino si sono susseguite in un flusso quasi ininterrotto sin dall’inizio della crisi. 

Non v’è dubbio che la morte dell’oppositore di Putin abbia alimentato le teorie del complotto, spesso e volentieri forzate ma dall’indubbio eco mediatico. Tuttavia, in questo caso, la posta in gioco è troppo alta per non arrivare a contemplare l’ipotesi di un omicidio politico, specialmente se si considera che Nemtsov stesse lavorando a un dossier che avrebbe dovuto documentare proprio il coinvolgimento militare del Cremlino oltreconfine. Secondo la giornalista Ksenia Sobchak, infatti, Nemtsov sarebbe stato ucciso perché prossimo a pubblicare una relazione sulla guerra nel Donbass[1]. L’ex presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili, si è persino detto sorpreso del fatto che l’omicidio non fosse stato commesso prima[2]. Inoltre, vario materiale di cui Nemtsov era in possesso (computer incluso) sarebbe stato portato via dal suo appartamento dalla polizia, ufficialmente a fini investigativi[3].

Speculazioni politiche a parte, il coinvolgimento russo è reale, come scriveva il prof. Sergio Giangregorio – Direttore Scientifico di Triage – in un’analisi pubblicata il 21 agosto 2014: “dai varchi di frontiera [...] sono passati [...] blindati, carri armati e uomini (non ne riferiamo con esattezza il numero perché sarebbe certamente inesatto) si stimano però - da fonti confidenziali - approssimativamente 150 blindati per trasporto truppa, una trentina di carri armati e 1200 uomini”. “La colonna era composta da camion militari senza targa e da mezzi ufficiali dell'esercito di Mosca con le lettere MS che significa Mirotvorcheskiye Sily - Truppe di pace”. 



[1] Rosbalt.ru.

[2] Ansa.it.

[3] Rbc.ru.

© Riproduzione Riservata

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

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