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Russia Cina su nucleare

Martedì, 11 Agosto 2015 13:57

L’ambasciatore della Corea del Sud in Cina Park Ro- Byug auspica una ripresa urgente della ripresa dei colloqui a sei sulla denuclearizzazione della penisola coreana.

I colloqui a sei che comprendono  Russia, Corea del Nord, Stati Uniti, Cina, Giappone e  Corea del Sud sono fermi dal 2009.

Published in Asia & Pacifico

L’obiettivo di questo breve rapporto è duplice: fornire un resoconto di quanto accaduto in Ucraina durante i mesi di maggio e giugno, e rilevare le conseguenze del conflitto sulle vite della popolazione civile.

Scontri tra le forze governative e quelle della RPD-RPL[1] a parte, le difficoltà che chi abita nella regione del Donbass si trova ad affrontare possono essere così classificate:

1-      Carenza o mancanza di acqua, elettricità, gas e carburante;

2-      Presenza di mine e/o munizioni inesplose (dette anche UXOs – Unexploded ordnance);

3-      Generici problemi di natura economica;

4-      Problemi di natura medico-assistenziale;

5-      Problemi legati alla libertà di movimento.

Il rapporto illustra una serie di casi e vicende emerse nel corso degli ultimi due mesi. Si consideri, dunque, che quanto raccontato potrebbe non trovare più riscontro nella situazione attuale.

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Tsipras chiede il no alla piazza

Sabato, 04 Luglio 2015 22:17

Il quesito referendario di domenica non è scontato come sembra a favore del premier greco. La Grecia produttiva con decisione ha voltato le spalle a Tsipras che in effetti non ha mai amato in modo particolare. Commercianti, Imprenditori piccoli e medi insieme all'oligarchia degli armatori il 5 luglio voteranno compatti "Nai" si in greco, perché vogliono restare saldamente legati all'Euro e all'Europa. In questa settimana nei dibattiti televisivi si è evidenziata la grande paura del salto nel buio in caso di una possibile vittoria del no, gli operatori economici hanno considerato assolutamente negativo l'isolamento totale che potrebbe concretizzarsi con l'uscita della Grecia dall'area Euro.

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SOLO LA DIPLOMAZIA SALVERA’ L’UCRAINA

Giovedì, 18 Giugno 2015 21:40

Siamo giunti a un momento critico circa gli interessi europei e degli Stati Uniti in Ucraina.

L’annessione della Crimea alla Russia e l’occupazione del Donbass, hanno irrimediabilmente alterato i delicati equilibri di potere in Ucraina sia a livello regionale che nazionale sia il relativo equilibrio tra i più potenti oligarchi del paese.

Gli Ucraini sembrano avere poca fiducia nei confronti dell’attuale costellazione dei leader politici e delle loro promesse.

Per più di 25 anni gli Stati Uniti hanno appoggiato l’Ucraina sulla base di valori e interessi comuni.

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Con una sola mossa, il parlamento ucraino (Verchovna Rada, o Consiglio Supremo) ha “cestinato” cinque accordi firmati con la Russia 20 anni fa (Sochi, 25 novembre 1995). Questi accordi, elementi chiave della cooperazione politico-militare tra Mosca e Kiev, prevedevano e regolavano:

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Crisi ucraina: la situazione

Venerdì, 05 Giugno 2015 15:06

“Si torna a combattere in Ucraina”, titolano molti quotidiani, “anche con l’impiego di armi pesanti proibite dagli accordi di Minsk II”. Affermazioni vere solo in parte perché, in realtà, non si è mai smesso del tutto di combattere e le armi pesanti non hanno mai smesso di far sentire la propria voce.

Certo è che cresce la preoccupazione per l’allargarsi degli scontri in zone in precedenza rimaste relativamente tranquille. Triage ha più volte evidenziato come gli scontri si concentrassero principalmente attorno a Donetsk e al suo aeroporto (a nord-est della città) e attorno a Shyrokyne. Nelle ultime ore, invece, il confronto tra le forze regolari ucraine e quelle della Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) ha pesantemente coinvolto Marinka, città controllata dall’esercito ucraino e distante poco più di 20 km da Donetsk (in direzione ovest/sud-ovest). Oltre ai combattimenti, ai quali si sta cercando di porre un freno con la proclamazione di un cessate-il-fuoco locale, la SMM (Special Monitoring Mission to Ukraine) riporta un consistente ammassamento di forze (compresi carrarmati T-72 e T-64, pezzi d’artiglieria da 100 e 122 mm, e sistemi lanciarazzi Grad).

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L’esercito russo sta ammassando uomini e mezzi al confine con l’Ucraina, nei pressi della città di Matveev Kurgan e nell’area di tiro di Kuzminsky (rispettivamente a 25 e 50 chilometri dalla frontiera). L’agenzia di stampa Reuters ha diffuso la notizia divulgando materiale fotografico nel quale si possono distintamente osservare alcune lunghe colonne di veicoli militari in movimento o carri armati trasportati via treno.

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La notizia ha fatto presto il giro del mondo. Sabato scorso, due uomini sono stati fermati dalle forze ucraine nei pressi di  Shchastya, a circa 30km dal confine con la Russia. Gli ispettori dell’OSCE hanno avuto modo di parlare in privato con i due uomini, ricoverati presso un ospedale militare in Kiev dove erano stati portati perché feriti. Sul rapporto della SMM si può leggere: “entrambi gli uomini hanno dichiarato di essere membri di un’unità delle Forze Armate della Federazione Russa”[1].

Stando a quanto raccontato dai due militari, la loro era una “missione di ricognizione”; entrambi erano armati ma non era stato dato loro ordine di sparare. Entrambi hanno confermato di esser già stati in missione in Ucraina. Uno dei due, però, ha insistito nell’affermare che non ci sono truppe russe coinvolte nei combattimenti.

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Sono trascorse undici settimane dall’inizio della tregua in Ucraina orientale. Lo scopo degli aggiornamenti pubblicati da Triage è di fornire un resoconto sul rispetto dei primi tre punti fondamentali previsti degli accordi di Minsk II:

1.      Cessate-il-fuoco immediato e totale (entrato in vigore dalla mezzanotte locale del 15 febbraio).

2.      Ritiro delle rispettive armi pesanti dalla linea di fronte in modo da creare una zona cuscinetto: 50km per l’artiglieria calibro 100mm o superiore; 70km per i sistemi lanciarazzi multipli (MRLs); e 140km per gli MRLs Tornado-S, Uragan e Smerch e per i missili balistici tattici Tochka U.

3.      Monitoraggio e verifica dei punti 1 e 2 via missione OSCE.

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Sono trascorse dieci settimane dall’inizio della tregua in Ucraina orientale. Lo scopo degli aggiornamenti pubblicati da Triage è di fornire un resoconto sul rispetto dei primi tre punti fondamentali previsti degli accordi di Minsk II:

1.      Cessate-il-fuoco immediato e totale (entrato in vigore dalla mezzanotte locale del 15 febbraio).

2.      Ritiro delle rispettive armi pesanti dalla linea di fronte in modo da creare una zona cuscinetto: 50km per l’artiglieria calibro 100mm o superiore; 70km per i sistemi lanciarazzi multipli (MRLs); e 140km per gli MRLs Tornado-S, Uragan e Smerch e per i missili balistici tattici Tochka U.

3.      Monitoraggio e verifica dei punti 1 e 2 via missione OSCE.

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