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29-01-2014

INCENDIO UKRAINA

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Le proteste in Ucraina sono iniziate a fine novembre esattamente il 21 novembre quando il presidente Yanukovich ha arbitrariamente accantonato un accordo commerciale a lungo atteso che avrebbe “approfondito” i legami con l’UE e ha chiesto al contrario, di quello che desiderava la popolazione, un maggior sostegno alla Russia. Questo ha scatenato una serie di manifestazioni popolari pro UE che sono via via cresciute di numero e intensità.

I manifestanti hanno stabilito il loro quartier generale in un grande campo tenda nella piazza principale del centro di Kiev .

I manifestanti antigovernativi hanno occupato  la sede del Ministero della giustizia oltre ad altri quattro edifici tra cui il municipio.

Il Ministro della Giustizia Elena Lukash ha dichiarato che avrebbe chiesto al Consiglio di Sicurezza Nazionale di imporre lo stato di emergenza se i manifestanti non abbandoneranno l’edificio del ministero della giustizia.

Se in ucraina sarà imposto lo stato di emergenza non si otterrebbe altro risultato che una violenta esplosione di rabbia da parte dei manifestanti che già si sono scontrati più volte con la polizia durante la scorsa settimana, scontri che hanno causato la morte di 3 manifestanti.

“Siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità” ha detto Arseniy Yatsenyuk il capo dell’opposizione l’uomo a cui Yanukovich aveva offerto di fare il primo ministro.

Yatsenyuk per ora ha declinato l’offerta avvertendo che sarà il popolo stesso a scegliersi i propri leader e nessun altro.

“Dobbiamo cambiare non solo il governo ma le regole del gioco” così si è espresso l’ex boxer Vitaly Klitschko ed ha aggiunto “ siamo sicuri che la lotta continuerà”.

Intanto il primo ministro Ucraino Mykola Azarov ha rassegnato le dimissioni subito accettate da Yanukovich.

Il movimento di protesta si è trasformato in una manifestazione di massa sicuramente a favore dell’entrata dell’Ucraina nell’UE ma anche contro il malgoverno e la corruzione così ampiamente percepita sotto la guida di Yanukovich.

La Russia ha intensificato i suoi avvertimenti contro le interferenze internazionali in Ucraina avvertendo i funzionari dell’UE di evitare intromissioni e mettendo in guardia gli USA dal pronunciare dichiarazioni che possano incendiare ulteriormente gli animi

Per ora l’Ukraina deve lottare da sola.

© Riproduzione Riservata

Mario Neri

Laureato in giurisprudenza ed in scienze giuridiche. Master di II livello in scienze criminologiche.

Esperto di diritto internazionale e di programmi relativi al mantenimento della pace nelle aree di crisi.

Ufficiale in congedo dell’Esercito “ Folgore “. Analista nelle politiche di intelligence.

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