International Public Relation, Goverment Sector, Business and Human Develpoment, Strategic Analysis.
Member of the teaching staff department of the European languages and Studies University of Jordan – Amman.
Doctorate, Italian Studies University of Pisa “ Arabic and Islamic influence on the other’ s life concepts in the Mediterranean area in the medieval age.
Peace Building and Reconciliation University of Coventry, UK
Master’s degree, Education to peace , International Co – operation, Human Rights and the Politics of the European Union.
Bachelor’s degree-higher diploma, Italian and English literature-Douple Major.
Website URL: http://amersabaileh.blogspot.com
I recenti avvenimenti accaduti nel sud della Siria, in particolare nella città di Daraa, hanno causato il rallentamento della piena riapertura del confine con la Giordania, concordata di recente. L’intensificarsi del conflitto e il ritardo nell’apertura di questa importante rotta commerciale potrebbero avere impatti più ampi se non si troveranno al più presto soluzioni valide ed efficaci.
Si prevede che il governo siriano voglia consolidare la sua posizione sulla provincia meridionale, che è strategica, con un occhio a un’ulteriore normalizzazione; poiché sarà difficile riaprire completamente i confini in assenza della piena sovranità statale su questa regione. Quindi, strategicamente l’assalto a Daraa ha senso, in particolare dopo il crollo del piano di riconciliazione di Damasco per la città.
È passato un anno dall’esplosione che ha distrutto buona parte del porto della città di Beirut, e che ha messo in ginocchio l’economia del già fragile paese medio orientale. Vediamo ora quale è la situazione nel paese dei Cedri, nell’anniversario di questo tragico evento.
Immediatamente dopo l’esplosione sembrava che il Libano fosse tornato ad essere una delle priorità nelle agende delle cancellerie e dei ministeri di mezzo mondo. Con la visita di Macron nella capitale libanese si era sentita tangibile la possibilità di una rapida ripresa. Non solo dal punto di vista economico ma anche sociale, politica e istituzionale.
Mentre il mondo sta attraversando una nuova fase della pandemia caratterizzata da un progressivo ritorno alla attività sociali e con un incremento percentuale sostanziale delle persone che si sono vaccinate, è bene ricordare che nonostante l’innegabile fatto che la pandemia sia stata al centro dei pensieri dei cittadini e dei governi, essa non è il solo problema esistente: è infatti fondamentale capire che ci sono numerose sfide e rischi davanti a noi.
Ad oggi i governi stanno affrontando un compito difficile in questo complesso panorama post-pandemia. Lo scenario include potenziali problemi sociali, economici, politici e di sicurezza. La disoccupazione, le difficoltà economiche, la frustrazione socio-politica, solo per citare alcuni fattori, potrebbero facilmente svilupparsi e scatenare condizioni sociali di difficile gestione in un momento in cui alcuni governi hanno poco da offrire ai propri cittadini per contrastare questi problemi difficili e dalle mille sfaccettature.
C'è un grande simbolismo nell'incontro di questa settimana a Roma dei ministri della Global Coalition to Defeat Daesh, che si riuniscono di persona dopo due anni. La rifocalizzazione sulla lotta al terrorismo riporta indietro le priorità e mette da parte le controversie politiche, offrendo anche l'opportunità di rimodellare le coalizioni politiche.