Laureato in scienze politiche e sociali. Perfezionato presso l’Università degli Studi Roma 3 in "Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale di primo e secondo livello" ed in "Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale come idoneità al sostegno, allo svantaggio all’handicap e all’integrazione".
Criminologo con formazione in criminologia, investigazione e security presso la Libera Università San Pio V di Roma.
Formatore presso la ITM Italmontaggi SPA sui rapporti dei lavoratori italiani all’estero relativamente ai rapporti interpersonali ed interetnici con le popolazioni di cultura islamica.
Come Direttore Amministrativo e Responsabile delle risorse umane della Italmontaggi SPA, Società di montaggi industriali operante nel settore petrolchimico ha svolto attività formativa in Algeria, Libia, Somalia, Iraq, Iran al personale italiano in loco sugli usi ed i costumi delle popolazioni di religione coranica.
Esperto di Business intelligence.
Il signore della guerra Congolese Bosco Ntaganda il giorno 18 marzo 2013 si è costituito all'ambasciata degli Stati Uniti in Ruanda chiedendo di essere trasferito alla Corte penale internazionale, dove affronterà le accuse di crimini di guerra che ha collezionato durante anni di ribellione.
Nato in Ruanda, Ntaganda cresciuto in Congo prima di combattere al fianco dei ribelli Tutsi ruandesi che presero il controllo del piccolo paese dell'Africa centrale, che termina il genocidio del 1994 in cui morirono oltre 800.000 persone, soprannominato "The Terminator", per la sua implacabile sete di sangue e la sua ferocia, di recente è stato un leader della ribellione M23.
Il Guatemala è da qualche anno una repubblica presidenziale, ma la situazione politica è ancora critica con una crescente instabilità sociale, e in questa ottica inizia oggi il processo contro l’ex dittatore guatemalteco Efraín Ríos Montt, accusato di genocidio.
Ríos Montt, 86 anni, sarà giudicato per l’esecuzione di 1.771 indigeni Maya Ixil membri del gruppo Ixil, nel dipartimento settentrionale di Quiché durante il suo mandato (1982-1983), il più sanguinoso delle guerra civile di 36 anni (1960-1996) che ha lasciato 200.000 morti o dispersi, usando come metodo di repressione lo stupro e la tortura contro gli insorti.