Il generale Haftar persiste nel suo lavoro di rafforzamento della sua figura nell’est della Libia, guadagnando di giorno in giorno maggiori poteri. I recenti successi militari dell’esercito di Haftar hanno permesso al settore petrolifero di rilanciarsi, secondo dati recenti la compagnia petrolifera libica Arabian Gulf Oil Company (AGOCO) ha aumentato la produzione di petrolio fino a circa 300 mila barili al giorno, inoltre secondo quanto riportato dalla National Oil Company (NOC) l’output petrolifero il Libia è salito a 485 mila barili al giorno. La ripresa della produzione è avvenuta immediatamente dopo la riconquista da parte di Haftar dei porti di Sidra, Ras Lanuf, Zueitina e Marsa al Brega, l’insieme delle infrastrutture che costituiscono la mezzaluna petrolifera. Entro la fine del 2016 la Libia potrebbe arrivare a produrre quasi un milione di barili al giorno di petrolio, segnando una svolta nel settore dal 2011.
Daesh avanza verso Tripoli reclutando uomini dai clan tribali non allineati: attualmente contano 4500 militanti (stima per difetto). I jahidisti si spostano in colonne di vetture sia tecniche e sia civili adattate al combattimento cercando di evitare scontri in spazi aperti preferendo la guerriglia urbana. Questo per limitare le perdite e sia per dare l' impressione di raggiungere immediati successi e convincere la popolazione maschile libica ad unirsi per emulazione a loro. Tatticamente puntano ad aumentare il controllo costiero per insediare centri di addestramento ed instaurare nelle aree sottomesse il modello di stato sociale del califfato.