Papa Francesco si è personalmente recato dall’ Ambasciatore Russo presso la Santa Sede, un gesto inconsueto, lontani da ogni protocollo, direi unico, lo scopo dell’ incontro era quello di aprire immediatamente un confronto sulla crisi tra la diplomazia della Federazione Russa ed il Vaticano con il massimo dell’autorevolezza nella considerazione che il Papa presentandosi fisicamente in Ambasciata ha segnato una cesura con le pratiche standard dei rapporti tra Stati ed ha lanciato un messaggio mediatico senza precedenti ,siamo in guerra, viviamo tutti un dramma epocale, la risposta per tornare alla pace non può essere ordinario serve invece qualcosa di straordinario.
Il messaggio purtroppo non è stato raccolto.
Il secondo round di colloqui tra le delegazioni Ucraina e russa è in corso, ma non è stato dichiarato di cessare il fuoco durante la trattativa questo significa che il peso politico del dialogo è basso e viene utilizzato da Putin solo per fare disinformazione e per comprendere meglio le criticità interne degli ucraini.
Occorre alzare al massimo il livello dei partecipanti agli incontri, individuare un luogo neutro dove incontrarsi e mettere allo stesso tavolo Russia, Ucraina, Ue e USA per ridisegnare insieme la stabilità condivisa nell’area.
Dopo l’inaugurazione ,giovedì scorso del nuovo tratto del canale di Suez, con una grande cerimonia da parte del governo egiziano ed un eccezionale schieramento di sicurezza a tutela dell’evento il Capo dell’Ufficio Stampa dell’Ambasciata Egiziana a Mosca Aiman Mousa a spiegato : si tratta di 72 km di canale parallelo al vecchio costruito 146 anni fa. Il nuovo canale permetterà alle navi in transito di procedere in entrambe le direzioni e ridurre il periodo di attesa da 22 ore ad 11, aumnetando i ricavi.