Laureato in giurisprudenza è autore di numerose pubblicazioni riguardanti la contro proliferazione nucleare, la politica militare e il terrorismo.
Per il Centro Militare di Studi Strategici è stato Ricercatore Militare e Direttore dei seguenti rapporti di ricerca: “La proliferazione nucleare e la minaccia fondamentalista”, “La politica estera di sicurezza e difesa dell’UE”, “La strategia comunicativa di Al Qāida”, “Le fonti informative e l’Open Source Intelligence”.
Presso l’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze (ISSMI) dello Stato Maggiore Difesa ha frequentato il 9° Corso per Consigliere Giuridico nelle Forze Armate e il 33° Corso di Cooperazione Civile Militare;presso la SIOI di Roma ha conseguito il Master in Geopolitica “Il mondo nuovo: le potenze dell’anarchia”.
Dopo la storica telefonata tra Obama e il Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Rohani, gli Stati che seguivano le trattive diplomatiche con Teheran, quindi gli Stati Uniti, la Francia, l’Inghilterra, la Russia, la Cina e la Germania (P5+1) e l’Iran hanno raggiunto finalmente un accordo sul programma nucleare della Repubblica islamica.
La situazione siriana sta divenendo, giorno dopo giorno, una vera e propria polveriera di non facile soluzione per la Comunità Internazionale.
Lo dimostra l’intervento del Consiglio Atlantico, il massimo organo decisionale della NATO, riunitosi ad ottobre su richiesta della Turchia[1], coinvolta direttamente in scontri e colpi di mortaio provenienti dalla Siria e che hanno colpito il territorio turco; anche se non è chiaro se i colpi esplosi provenissero dai lealisti al Governo siriano o dagli insorti al regime.
All’indomani di tali avvenimenti il Parlamento di Ankara ha approvato una mozione parlamentare che autorizza le forze armate turche ad intervenire fin dentro i confini siriani per ristabilire la sicurezza interna.