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Dossier su test nucleari nascosti

Martedì, 21 Marzo 2017 21:23

Quando si parla di disastri nucleari viene subito in mente quello del 1986 alla centrale di Chernobyl... questo perché se ne è parlato moltissimo. Ma quanti sono gli episodi analoghi avvenuti senza che vi sia stata notizia? Stando ad un dossier pubblicato sulla rivista New Scientist, elaborato dall'Istituto di biofisica moscovita, nel 1956 ben 600 persone furono ricoverate in ospedale a seguito degli effetti dovuti all'elevato numero di test nucleari condotti nel poligono di Semipalatinsk in Kazakhstan.

Published in Asia & Pacifico

Rex Tillerson segretario di stato americano è in Cina quando riceve notizia dell'annuncio di Kim Jong-un leader nordcoreano, sul test del nuovo tipo di motore ad alta spinta per alimentare i propri missili. Quella che viene definita "nuova nascita" dalla Corea del Nord in realtà è una stabile crescita, già pianificata e prevista.

Published in Asia & Pacifico

Libia - brief report 7-10-2016

Venerdì, 07 Ottobre 2016 17:39

Il generale Haftar persiste nel suo lavoro di rafforzamento della sua figura nell’est della Libia, guadagnando di giorno in giorno maggiori poteri. I recenti successi militari dell’esercito di Haftar hanno permesso al settore petrolifero di rilanciarsi, secondo dati recenti la compagnia petrolifera libica Arabian Gulf Oil Company (AGOCO) ha aumentato la produzione di petrolio fino a circa 300 mila barili al giorno, inoltre secondo quanto riportato dalla National Oil Company (NOC) l’output petrolifero il Libia è salito a 485 mila barili al giorno. La ripresa della produzione è avvenuta immediatamente dopo la riconquista da parte di Haftar dei porti di Sidra, Ras Lanuf, Zueitina e Marsa al Brega, l’insieme delle infrastrutture che costituiscono la mezzaluna petrolifera. Entro la fine del 2016 la Libia potrebbe arrivare a produrre quasi un milione di barili al giorno di petrolio, segnando una svolta nel settore dal 2011. 

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BOOTS ON THE GROUND?

Mercoledì, 24 Febbraio 2016 18:33

La Libia è in piena guerra civile oltre che senza una Costituzione. La Costituzione dovrà essere redatta da un comitato scelto tra tre regioni e dovrà tenere conto dei vari interessi federalisti rivali oltre che delle richieste provenienti dalle varie tribù in lotta fra loro.

I federalisti libici si rifanno a vecchie divisioni sorte anteriormente alla data di quando Gheddafi è salito al potere nel 1969.

Le dichiarazioni di indipendenza della Cirenaica e della regione del Fezzan meridionale rischiano di aggravare il caos libico, con un governo debole paralizzato dall’inerzia e milizie armate con poco sostegno popolare, Tripoli è tenuta in ostaggio.

Published in Africa

LA MOSSA DEL CAVALLO

Martedì, 06 Ottobre 2015 15:58

Come tutti sapete, nel gioco degli scacchi il cavallo si muove ad elle sulla scacchiera, va avanti ed indietro ed incide sulla vittoria finale.

In questa altalena riesce a bloccare le mosse dell’avversario oppure a confondere il gioco.

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Affari sporchi e immigrazione

Martedì, 22 Settembre 2015 00:47

Le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani dal nord Africa, dalla Siria e dagli altri paesi privi di stabilità economica e sociale hanno lentamente modificato le tecniche di gestione dei flussi migratori.

Da circa un mese infatti, hanno aperto il loro triste mercato anche ai piccoli imprenditori, commercianti ed ai cittadini comuni che sognano di fare soldi sulla pelle delle migliaia di persone che fuggono dai loro paesi.

In particolare i rifugiati siriani hanno scelto il corridoio turco che da Bodrum li porta all'isola di Kos e quindi in Europa, questo nuovo itinerario ha sviluppato un fiorente mercato di gommoni, giubbotti di salvataggio,attrezzature marine di vario genere, contenitori stagni per cibo e strumenti elettronici; insomma tutto il necessario per una traversata di poche miglia, kos si raggiunge da Bodrum in circa un'ora di navigazione ad una velocità di 15\18 nodi.

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Ucraina: la sfida politica continua

Martedì, 15 Settembre 2015 19:00

Una nuova ondata di velato e cauto ottimismo sta accompagnando il trascorrere di questo settembre 2015. Negli ultimi giorni di agosto, le forze ucraine e quelle separatiste, trovando una tacita intesa, hanno dato vita a una nuova tregua a partire dal 1° settembre. I media, nella maggior parte dei casi, rilevano come il rinnovato cessate-il-fuoco stia reggendo. I rapporti pubblicati dalla SMM (Special Monitoring Mission), però, mostrano come la cessazione delle ostilità non sia totale: le violazioni del cessate-il-fuoco sono sì drasticamente diminuite rispetto alle settimane precedenti, ma un numero non indifferente di episodi è stato registrato dagli ispettori dell’OSCE (specialmente nell’area di Donetsk il 5 e 7 settembre). Quindi, per quanto un miglioramento della situazione nel Donbass sia evidente, la strada da percorrere è ancora lunga e incerta. 

Un certo spazio di manovra, comunque, c’è: come sostenuto dal Segretario Generale dell’OSCE Lamberto Zannier, "[il fatto che] la tregua abbia retto negli ultimi 10 giorni è una buona notizia, perché lascia spazio a progressi a livello politico" (fonte: AP). 

Published in Europa

Abu Mazen lascia l’OLP

Mercoledì, 26 Agosto 2015 17:17

Al Arabija annuncia a sorpresa che Mahmoud Abbas (Abu Mazen) si è dimesso da presidente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina insieme a nove membri del comitato esecutivo, pur rimanendo comunque alla guida della struttura politica.

Published in Medio Oriente

Accordo Seul – Pyongyang

Martedì, 25 Agosto 2015 14:39

Nelle ultime ore, dopo alcuni giorni di alta tensione, Seul e Pyongyang hanno raggiunto un accordo e posto fine alla crisi esplosa la settimana scorsa.

L’incontro tra le parti è cominciato sabato 22 agosto, poco dopo lo scadere dell’ultimatum di 48 ore lanciato dalla Corea del Nord.

Come previsto dall’accordo, articolato in sei punti, la Corea del Sud interromperà la diffusione di messaggi di propaganda anti-Pyongyang (Punto 3) che, dal canto suo, porrà parallelamente fine allo stato di “pre-guerra” instaurato venerdì scorso (Punto 4).

Published in Asia & Pacifico

Giovedì pomeriggio, la Corea del Nord ha lanciato un razzo oltreconfine. Un secondo attacco, secondo quanto dichiarato dal Col. Jeon Ha-gyu (portavoce militare sudcoreano) sarebbe consistito in diversi colpi da 76.2 mm. Seoul ha risposto con il lancio di una dozzina di colpi d’artiglieria da 155 mm. Al momento, non sono state riportate vittime.

Si tratta del più grave episodio negli ultimi cinque anni. Tre fattori sono entrati in gioco: l’esplosione di una mina (4 agosto) nella quale sono rimasti feriti due soldati sudcoreani di pattuglia lungo il confine; la diffusione continua di messaggi di propaganda sudcoreana tramite altoparlanti; e il lancio, avvenuto lunedì, di un’esercitazione militare annuale congiunta tra Washington e Seoul.

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