Nato a Perugia nel 1988, consegue nel 2007 la maturità scientifica nella sua città e nello stesso anno si trasferisce a Roma per studiare Scienze Storiche all’Università “La Sapienza”, specializzandosi nello studio dei rapporti fra sacro e potere. Nel 2011 consegue la laurea triennale con una tesi di storia medievale sulla Legenda aurea di Jacopo da Varazze, seguita nel 2014 dalla laurea magistrale, con una tesi sulla Donazione di Costantino, il più celebre falso della storia medievale. Collabora dal 2012 con l’associazione storico-letteraria “Polvere del Tempo” e nel giugno 2014 ha pubblicato un articolo intitolato Ritualità ed immagini del potere papale nei Gesta Innocentii III sulla rivista di Studi Europei Eurostudium 3w.
Con il passare dei mesi, l’evolversi della caldissima questione ucraina sta consegnando allo scenario politico internazionale una Germania davvero inedita: su questo nessun analista nutre alcun dubbio. Per decenni siamo stati abituati all’immagine di un paese costretto dal suo ingombrante passato alle sue iniziative in campo internazionale nell’ambito – certo meritorio- della cooperazione per lo sviluppo economico, rinunciando a svolgere un ruolo di protagonismo negli equilibri politico-militari. In altre parole, la Germania ha dovuto fare di tutto per cercare di rimuovere ogni traccia del suo nazionalismo aggressivo, spazzato via insieme alla celebre prima strofa del suo inno nazionale, “Deutschland über alles in der Welt”.