Il 23 agosto il vice ministro della difesa somalo, Abullahi Olad Rooble, è stato vittima di un attacco esplosivo nella capitale. L’attentato è avvenuto presso il ministero della difesa tramite IED’s, il vice ministro ha subìto solo alcune ferite, mentre due persone hanno perso la vita. Già il 7 luglio nove persone erano state uccise e tredici erano rimaste ferite a causa di un attacco al compound del ministero dell’interno presso la Siyadka junction. Fonti somale confermano che la responsabilità per l’attacco a Rooble è da attribuire a Al Shabaab. In Somalia è in corso anche un rimpasto delle maggiori cariche nelle forze di sicurezza nazionali. Il presidente Mohamed Abullahi Mohamed Farmajo il 16 agosto ha cambiato alcuni vertici dell’esercito, come parte di un vasto programma volto a sconfiggere Al-Shabaab: il generale Dahir Aden Elmi è stato nominato capo delle Defence Forces, sostituendo Abdiweli Jama Gorod. Occorre sottolineare che la vasta corruzione, le difficili condizioni di lavoro e le paghe molto limitate, sono tutti fattori destinati a indebolire le capacità delle forze di sicurezza locali. Inoltre la struttura clanica del paese incide pesantemente sulla rivalità tra diverse fazioni all’interno delle forze armate, facilitando le possibilità per i militanti jihadisti di infiltrarsi nell’esercito e di minare la sua credibilità.
Le difficili condizioni operative delle forze di sicurezza costringono il governo di Mogadiscio a dipendere pesantemente dagli aiuto che provengono dall’estero. Permane grande preoccupazione nella comunità internazionale per i possibili sviluppi in seguito al ritiro delle truppe AMISOM previste per il 2020. Non si esclude la possibilità che tale ritiro possa slittare al 2021, dal momento che il passaggio di consegne nelle mani delle forze di sicurezza somale appare alquanto rischioso per la sicurezza di tutta l’area.
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