Nella pratica si parla di un già previsto controllo del Garante sulla “attività intelligence”. Come recitava ne Il Gattopardo Tancredi Falconeri “se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Stando a quanto divulgato sino ad ora in merito alla vicenda Datagate, sembrerebbe che l’Italia non fosse coinvolta in maniera diretta in nessuna delle vicende riportate… oppure, forse ha lavorato meglio. Aspettative e percezioni dei cittadini sono elementi importanti per analizzare una realtà che di per sé appare chiara, ma che nei fatti è molto camaleontica. Quanti di voi che leggete queste righe stanno adoperando un software antimalware (meglio conosciuto come antivirus) gratuito o a pagamento? Vi siete mai chiesti chi c’è dietro queste grandi aziende che si offrono per tutelarci e proteggerci dai virus? Leggendo ancora le notizie di queste ore, su un articolo in particolare, vengono riportate le dichiarazioni della nota Kaspersky (http://punto-informatico.it/3928844/PI/News/datagate-spie-mascherate.aspx) che dichiara “di esser in grado di individuare e rimediare a qualsiasi attacco malware, anche a quelli condotti dall'NSA o da altri enti governativi”.
Vi siete mai domandati o preoccupati delle autorizzazioni che attribuiamo ai software antivirus al fine di proteggere il nostro pc? Cosa transita attraverso le porte aperte e dialoganti con la rete, utilizzate per effettuare aggiornamenti automatici? Possiamo fidarci davvero di tutti i software che ci fanno sentire protetti? Che tipo di informazioni sanno o potrebbero sapere i produttori? Bè forse meglio interrompere qui le domande. Come diceva un mio docente all’Università, il computer più sicuro al mondo è stato prodotto da un pezzo: non è connesso alla rete ne tantomeno è fatto con componenti elettronici anzi! Cartone riciclato senza bisogno di corrente elettrica. Come utilizzarlo? Bè al momento come soprammobile va benissimo, poi siete liberi di sperimentarne altre utilizzi.
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