Le dimissioni del primo ministro libanese Saad Hariri due settimane fa sono un indicatore della potenziale escalation locale con Hezbollah e l'escalation regionale con l'Iran. L'attesa di un'escalation imminente con Hezbollah esiste da mesi, poiché la fine della crisi in Siria avrebbe probabilmente spostato l'attenzione regionale sul gruppo sostenuto dall'Iran.
Oltre un decennio fa abbiamo assistito a un'escalation simile con l'assassinio del primo ministro libanese e padre di Saad, Rafiq Hariri nel 2005 e l'eventuale guerra contro Hezbollah nel 2006. All'epoca l'Iran era molto più debole e meno influente, e gli Stati Uniti avevano più politici capitale e ha avuto più risorse nella regione.
Dopo le denunce verbali senza riscontri, dopo le dichiarazioni dei militari americani che dicono al mondo di aver visto dal satellite che l’aviazione siriana di Assad bombardava con il gas sarin la popolazione civile anche questa volta senza riscontri e senza aver portato i tracciati da cui inequivocabilmente sarebbe stato possibile capire se l’attacco chimico era stato programmato da Assad, ecco l’ennesimo colpo di scena.
Dall’attendismo di Obama siamo passati all’interventismo di Trump, il gioco come al solito è truccato ed il nuovo Presidente Usa governa gli Stati Uniti sempre più a corrente alternata.
Sulla vicenda di Idlib ha dichiarato e messo in pratica la sua flessibilità peccato che lo abbia fatto senza alcun riscontro oggettivo, senza alcuna prova che il responsabile della strage sia stato Assad e senza neppure cercare di capire perché è successo e quali agenti chimici siano stati usati.
Il quotidiano francese Liberation ha pubblicato sul proprio sito web che la NSA National Security Agency degli Stati Uniti avrebbe spiato dall’anno 2006 i presidenti francesi Jaques Chirac, Nicolas Sarkozy e françois Hollande, il presidente Hollande fino ad oggi, così come i ministri francesi e l’ambasciatore francese negli stati Uniti. Fonte Wikileaks.
Queste ultime rivelazioni, riguardanti lo spionaggio tra paesi occidentali alleati, arrivano dopo che è emerso che la NSA aveva spiato la Germania, e l’agenzia di intelligence BND tedesca avrebbe cooperato con la NSA per spiare funzionari di importanti imprese europee.
I documenti pubblicati da Wikileaks includono sintesi delle conversazioni tra funzionari del governo francese riguardanti la crisi finanziaria globale e il futuro dell’Unione Europea, il rapporto tra l’amministrazione Hollande e il governo Merkel, gli sforzi francesi per determinare la composizione del personale dirigente delle Nazioni Unite.
Obama cambia rotta e nei prossimi mesi intensificherà in Siria, Yemen ed Iraq l’utilizzo di droni.
La necessità di trasformare i droni da occhi invisibili a veicoli di attacco diretto si esplicita con la difficoltà di esercitare una seria azione di contrasto e di intelligence al terrorismo islamico limitando al minimo l’invio di uomini sul terreno.
Fino ad ora gli Stati Uniti hanno utilizzato il veicolo “Predator RQ1” equipaggiato con telecamere ad alta definizione e particolari sensori per la raccolta di dati ed immagini armando il mezzo solo in casi estremi con missili via terra AGM (Air To Ground) antiradar.
Lo avevano annunciato. Lo stanno portando avanti. Anonymous sta attaccando in queste ore siti jihadisti abitualmente utilizzati per la propaganda del terrore, con attacchi di tipo DDOS e Defacement vari al fine di ridicolizzare i terroristi. Allo stesso tempo i gruppi di Anonymous stanno acquisendo informazioni in merito ai responsabili della messa online dei messaggi di propaganda al terrore, e renderanno pubblici sulle “lavagne virtuali” tutto o parte del raccolto.
Gli USA temono una Cyber Pearl Harbor. Il Generale Martin Dempsey attuale Capo di Stato maggiore congiunto delle forze statunitensi dichiara che sebbene gli Stati Uniti siano considerati una superpotenza militare, tale affermazione non può essere estesa all'ambito cyber. Un attacco che dovesse far disattivare le infrastrutture critiche, sarebbe dirompente, al punto da mettere in ginocchio il Paese.
Several months ago, the US Secretary of State, John Kerry’s stated aim was achieving a peace deal between Israelis and Palestinians, at the time, seemingly disregarding the need to deal with the situation in Syria. Interestingly, Kerry’s recent visit to Jordan highlights the extent to which priorities have shifted from achieving a framework for peace to desperately working to prevent a security collapse in Jerusalem and the West Bank.
Il segretario di stato USA John Kerry e il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov hanno raggiunto un accordo, nonostante la crisi Ucraina, per un aumento comune di intelligence riguardo i militanti ISIS, mettendo da parte recenti dissapori, concentrandosi su un nemico comune.
Parlando a Parigi con il suo omologo russo Kerry ha detto che le due potenze mondiali, nonostante la nuova “guerra fredda”, a causa del ruolo avuto dalla Russia in Ucraina, hanno trovato il modo di lavorare insieme su questioni globali pur essendoci grandi differenze in una serie di settori.
Stando a quanto riportato dall’agenzia d’informazione Reuters, tra Sabato 19 e Domenica 20 Aprile almeno 35 militanti di Al-Qaeda avrebbero perso la vita in Yemen nel corso di due attacchi condotti da APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto) statunitensi[1]. Continua così la guerra dei droni che la Casa Bianca sta portando avanti proprio in Yemen, Pakistan e Somalia nell’ambito della lotta al terrorismo internazionale. Dagli Stati Uniti non giungono ancora conferme, ma difficilmente potrebbe essere attribuita ai droni una diversa provenienza: è molto probabile, infatti, che l’attacco costituisca la risposta americana al tentato raggruppamento di un centinaio di militanti dell’AQAP (Al-Qaeda in the Arabic Peninsula) testimoniato da un video diffuso dalla CNN[2].