Funzionari russi dicono che la Gran Bretagna non ha prodotto alcuna prova concreta circa il coinvolgimento della Russia e liquidano le accuse di coinvolgimento del Cremlino definendole come uno spettacolo circense, anzi controbattono asserendo che la Gran Bretagna non vuole condividere informazioni tecniche sull’avvelenamento con gli scienziati russi. In passato abbiamo avuto casi simili va ricordato l’ex agente del KGB Alexander Litvinenko morto nel 2006 dopo aver bevuto tè verde dolcificato al polonio 210 un isotopo radioattivo molto raro e potente al Millenium Hotel di Londra città dove era espatriato sei anni prima, e Viktor Yushchenko nel 2012 leader dell’opposizione ucraina avvelenato nel 2004, con una zuppa condita con la diossina è riuscito a salvarsi rimanendo però sfigurato.
Vaily Nebenzya rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite ha paragonato il governo britannico all’ispettore LeStrade un’investigatore “sfortunato” delle storie di Sherlock Holmes Le Strade si aggrappa sempre a qualcosa di superficiale del crimine oggetto dell’indagine ed ha fretta di arrivare a conclusioni banali che dovranno poi essere rovesciate da Sherlock Holmes, aggiungendo che il sig. Skripal non rappresentava più una minaccia per la Russia e che Londra ha creato un’atmosfera isterica cercando di influenzare il pubblico evitando di essere trasparenti.
L’ultimatum di Londra è qualcosa a cui non possiamo prestare attenzione dice Nebenzya noi non parliamo il linguaggio degli ultimatum e non permetteremo a nessuno di parlarci in questa lingua.
Mettendo così fine una volta per tutte al colonialismo britannico.
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