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02-03-2022

RISK OF NUCLEAR WAR

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Vladimir Putin ha minacciato di usare armi nucleari, ordinando ai suoi militari di mettere in allerta le forze di deterrenza russe in un ultimo sforzo per ottenere la vittoria in Ucraina. Ma dovremmo prendere sul serio le minacce di Putin? O dovremmo liquidarle come un tentativo di bluff. Putin sa che non può perdere questa guerra, quindi se sente che la perderà potrebbe anche prendere in considerazione l'idea di mettere in atto quella “minaccia". L'ultima volta che i livelli di allerta nucleare sono stati aumentati dagli Stati Uniti, e dalla Russia o Unione Sovietica come si chiamava allora è stato 48 anni fa, quando gli Stati Uniti hanno alzato il loro livello di difesa nucleare durante la guerra dello Yom Kippur. Putin domenica ha detto ai suoi massimi funzionari della difesa e militari di porre le forze nucleari in un "regime speciale di combattimento”.  Va detto che la Russia, come gli Stati Uniti, mantengono i loro missili balistici intercontinentali terrestri, o ICBM, in un alto stato di allerta in ogni momento 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, e si ritiene che i missili nucleari installati su sottomarini russi, come quelli americani (ssbn), siano anch’essi in stato di allerta in ogni momento.

Gli Stati Uniti sebbene disturbati e irritati dalle parole di Putin, hanno dichiarato di non sapere cosa esattamente intendesse, è estremamente raro che un leader americano o russo emetta una minaccia nucleare così implicita, quindi in questo particolare contesto della guerra in Ucraina, il rischio che si trasformi in guerra nucleare non può essere assolutamente ignorato. In Russia, come negli Stati Uniti, il presidente ha l'autorità esclusiva di ordinare un attacco nucleare. In Russia i codici sono detenuti dallo Stesso Putin dal suo fedelissimo ministro della difesa Sergei Shoigu e dall’altro fedelissimo Valery Gerasimov capo di stato maggiore. Putin con le sue dichiarazioni (suggerite dalla Cina?) ha ulteriormente acuito le tensioni tra la Russia e gli stati membri dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), oltre ad aumentare il rischio di conflitti in altre parti del continente europeo e come se non bastasse ha fatto deragliare, forse per lunghi anni a venire, i progressi ottenuti in passato in materia di non proliferazione nucleare e disarmo. È essenziale che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, insieme ai leader della NATO, agiscano con estrema moderazione e non rispondano allo stesso modo. Questo è un momento molto pericoloso in questa crisi e tutti i leader, in particolare Putin, devono fare un passo indietro dal baratro nucleare.

Mario Neri

Laureato in giurisprudenza ed in scienze giuridiche. Master di II livello in scienze criminologiche.

Esperto di diritto internazionale e di programmi relativi al mantenimento della pace nelle aree di crisi.

Ufficiale in congedo dell’Esercito “ Folgore “. Analista nelle politiche di intelligence.

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