Nel frattempo, le dispute all’interno dell’opposizione riflettono il clima politico interno che arriverà alle elezioni legislative del 2019. Talon infatti sta riuscendo nel tentativo di indebolire i potenziali rivali, specialmente Soglo, che ha supportato l’ex-primo ministro Lionel Zinsou nelle elezioni del 2016. Per indebolire il ruolo di Soglo, il governo di Talon a giugno ha annunciato l’avvio di un’indagine dell’ispettorato generale delle finanze sull’autorità di Cotonou. Mentre la rimozione di Golou potrebbe essere connessa al suo supporto per il rivale di Talon nelle elezioni del 2016 Sebastien Ajavon.
Prima di entrare il politica, Talon ha costruito una sorta di impero nel business locale, imponendosi come imprenditore nell’agricoltura del cotone nel nord e nell’import-export nel sud. Quando ha ricevuto la carica di presidente, ha promesso di mettere da parte i propri interessi privati, comunque è rimasto estremamente legato ai suoi affari, passando il controllo al suo uomo di fiducia Olivier Boko. Grazie alla sua carica, Talon ha ripristinato alcune delle sue società, che hanno dominato i principali settori economici prima di essere stati messi fuori gioco dall'ex presidente Boni Yayi (2006-16), e ha nominato diversi uomini di fiducia nei principali settori strategici.
Secondo informazioni di intelligence, i principali oppositori di Talon stanno avviando consultazioni con funzionari francesi che si sono detti disponibili a sostenere le proteste e hanno promesso che i servizi segreti francesi contribuiranno a collezionare prove che dimostrano che gli interessi di Talon sono inconciliabili con la sua carica di presidente, sperando soprattutto di poter incriminare Talon per corruzione. Nel breve termine è improbabile che le proteste possano portare ad un cambio di governo, ma nel medio termine queste proteste potrebbero portare ad un indebolimento della presidenza.