NIGERIA Il 12 gennaio i miliziani di Boko Haram hanno condotto un attacco contro una caserma dell’esercito camerunense a Kolofata. La struttura ospita il Battaglione di Intervento Rapito (BIR), dispiegato per tamponare le numerose incursioni dei miliziani jihadisti. Nello stesso giorno sono state evacuate circa 3200 persone dalla città di Baga e trasferita a Maiduguri. La città è stata teatro del massacro di oltre 2000 persone il 3 gennaio da parte di combattenti di Boko Haram. Gli islamisti hanno preso il controllo di Baga e costruito sistemi di difesa passiva e numerose barricate in snodi nevralgici della città. Il contesto di sicurezza nel nord-est del Paese appare sempre più critico. Sono previsti attacchi su larga scala nel mese di febbraio - in occasione delle elezioni generali - nelle regioni del nord-est e nella capitale Abuja. Non sono esclusi attacchi isolati nella città di Lagos, la capitale commerciale del Paese.
IRAQ Nella mattina del 13 gennaio forze di sicurezza irachene hanno intrapreso scontri con miliziani appartenenti all’ISIS nei pressi di camp Taji, a nord di Baghdad. Secondo fonti locali i miliziani sarebbero riusciti ad entrare in possesso di una dozzina di veicoli militari. Sarebbe di 18 il numero dei terroristi rimasti uccisi nel corso delle operazioni militari nella zona di Al-Nabaeh, a nord di Baghdad. A seguito dell’intensificarsi degli interventi della coalizione internazionale nelle aree di Niniva, Anbar e Kirkuk, i miliziani dell’Is avrebbero ricevuto precise indicazioni dalla leadership del gruppo per contrattaccare nel distretto di Haditha e ad Al-Baghdadi, circa 85 km a nord-ovest della città di Ramadi. Nelle ultime ora infatti la coalizione ha distrutto diverse postazioni militari controllate dall’Is nella città di Kobane, Deir Ezzor e Abu Kamal, in territorio siriano.
PAKISTAN Il 12 gennaio il Segretario di Stato americano John Kerry ha fatto tappa a sorpresa in Pakistan al ritorno dal viaggio in India. Kerry nel corso della visita ha ribadito il forte sostegno al governo pakistano e la vicinanza alle forze di sicurezza locali circa la lotta ai gruppi jihadisti che operano nelle aree tribali del Pakistan. Obiettivo della visita è anche quello di implementare la cooperazione tra l’intelligence statunitense e quella pakistana. I rapporti tra l’apparato di sicurezza di Islamabad e quelli di Washington permangono tesi a causa delle numerose accuse degli USA di complicità di alcuni esponenti dell’ISI (i servizi segreti pakistani) con alcuni leader talebani. Intanto un ex portavoce dei Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP) ha annunciato che oltre 15 gruppi jihadisti pakistani e afghani hanno giurato fedeltà all’Isis.
© Riproduzione Riservata