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17-09-2013

La tattica di rendere la Guerra illegittima

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Soltanto con l’adottare la minaccia militare, l’America è stata capace di spingere la crisi siriana verso una  fase  di presenza internazionale determinante.

L’uso di armi chimiche  è stata la scintilla che poteva portare  la guerra  verso un intervento esterno. 

L’asse russo nel suo contempo  ha adottato una strategia che mira a privare gli Stati Uniti da eventuali legittimi motivi per lanciare un attacco contro la Siria.

La strategia più efficace da parte dei russi  per affrontare questo escalation americano è di concentrarsi su sforzi diplomatici tentando di  mettere l’arsenale chimico siriano nelle mani della comunità internazionale.

L’obiettivo principale di questa strategia è quello di privare gli Stati Uniti di qualsiasi ragione legittima per un intervento militare.

Il  momento in cui la Russia ha coinvolto il G20 nella discussione della crisi siriana è servito a rompere la natura bipolare (America – Russia) nel dibattito attorno alla crisi stessa. 

Questa non è la prima volta che il regime siriano si trova sotto la minaccia internazionale.  Effettivamente il regime era in crisi anche nel 2005 dopo l’assassinio di Hariri.  La proposta russa in realtà può essere l’equivalente del ritiro delle truppe siriane dal Libano adottato a quei tempi dalla Siria e che si rivelò un’azione capace  di contenere la rabbia della comunità internazionale privandola di  qualsiasi motivo per poter lanciare una guerra contro il regime siriano.

Tuttavia probabilmente anche oggi ci sarebbero presto ulteriori condizioni americane imposte ai siriani.  Un accordo sulle armi chimiche potrebbe essere la porta di una soluzione politica più ampia,  anche se  sarebbe  soltanto l’inizio di un percorso, quando sembra che l’America aumenterà le sue richieste politiche e naturalmente che anche la Russia in parallelo  adotterà un tono diplomatico sempre più intransigente.

Gli Stati Uniti cercano indubbiamente di accogliere l’opportunità di “Ginevra due” per raggiungere nuovi elementi con la proposta della soluzione politica.  Nel frattempo gli Stati Uniti manterranno l’opzione dell’attacco militare sempre presente fino a quando ciò  garantisce tutte le loro  richieste incluse in questa proposta.

Inoltre gli Stati Uniti proveranno di collegare questo accordo ad obiettivi regionali più ampi relativi al destino degli Hezbollah e di alcuni gruppi della resistenza palestinese.

Dunque se l’amministrazione americana è davvero entusiasta di collegare  la situazione politica in Siria a quella regionale prendendo Damasco come la porta principale da cui passa questa soluzione regionale (pace con Israele) questo creerebbe alcuni rischi politici piuttosto gravi per il gruppo regionale antisiriano. La Turchia  e l’Arabia Saudita potrebbero affrontare uno sconvolgimento  politico simile a quello che è accaduto con i Fratelli Mussulmani in Egitto o con  la dovuta transizione politica in Qatar.

Il segretario americano  John  Kerry ed il suo team potrebbero  pagare un alto prezzo per la loro  posizione favorevole alla guerra  e per questo la sfida davanti a Kerry è abbastanza  difficile avendo  l’obiettivo di rimanere sempre un protagonista attivo nel campo della soluzione politica.

Dr. Amer Al Sabaileh

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Amer Al Sabaileh

International Public Relation, Goverment Sector, Business and Human Develpoment, Strategic Analysis.

Member of the teaching staff department of the European languages and Studies University of Jordan – Amman.

Doctorate, Italian Studies University of Pisa “ Arabic and Islamic influence on the other’ s life concepts in the Mediterranean area in the medieval age.

Peace Building and Reconciliation University of Coventry, UK

Master’s degree, Education to peace , International Co – operation, Human Rights and the Politics of the European Union.

Bachelor’s degree-higher diploma, Italian and English literature-Douple Major.

Website: amersabaileh.blogspot.com

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