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09-10-2023

ISRAEL AT WAR

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ll primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele si sta imbarcando in una "lunga e difficile guerra". A Gaza, colpita dagli attacchi aerei israeliani, le autorità hanno riferito di almeno 413 morti. L'IDF  Israel Defense Forces (forze armate israeliane) hanno affermato che i combattimenti sono in corso in sette o otto aree. Le cellule di Hamas stanno ancora entrando in Israele, o facendo la spola avanti e indietro. Non tutte le brecce nella recinzione sono state ancora messe in sicurezza. Il portavoce dell'IDF, il tenente colonnello Jonathan Conricus, ha detto che "dopo quasi 48 ore di combattimento... la situazione in Israele è terribile".

“È di gran lunga il giorno peggiore della storia israeliana. Mai prima d’ora così tanti israeliani erano stati uccisi da una singola cosa in un giorno”. Il servizio di soccorso israeliano Zaka ha affermato che i suoi paramedici hanno rimosso circa 260 corpi da un festival musicale (rave nel deserto) attaccato da Hamas. I video pubblicati online mostravano i partecipanti al festival correre freneticamente e salire in macchina dopo gli attacchi. Domenica numerosi membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU hanno denunciato Hamas, ma gli Stati Uniti si sono rammaricati della mancanza di unanimità. In una sessione di emergenza, gli Stati Uniti e Israele hanno sollecitato una forte condanna degli islamisti palestinesi. Molti paesi, ma non tutti, hanno condannato gli attacchi di Hamas. Israele punta il dito contro Teheran per aver orchestrato gli attacchi di Hamas. Gli attacchi potrebbero essere nati dalla rabbia, in particolare per il comportamento durato mesi della coalizione di Netanyahu, comprese le provocazioni alla moschea di al-Aqsa, ma l’Iran e le forze che sostiene hanno un obiettivo strategico a lungo termine: L’obiettivo dell’Iran è denormalizzare la regione e rendere quasi impossibile per l’Arabia Saudita concludere l’accordo con Israele volto appunto a normalizzare i rapporti tra i due paesi. L’attacco di Hamas contro Israele ha una strana somiglianza con la guerra dello Yom Kippur del 1973, avvenuta esattamente 50 anni fa . In entrambi i casi, un’attenta preparazione militare araba è riuscita a cogliere di sorpresa l’intelligence militare israeliana. Ora, come allora, un assalto devastante fu sferrato in un’insospettabile mattina di una festività ebraica (Shemini Atzeret, successiva alla festa di Sukkot). L’ovvia differenza è che la guerra dello Yom Kippur fu lanciata da due eserciti sostanzialmente armati e addestrati. L’Egitto e la Siria, sostenuti dall’Unione Sovietica, che tentarono di riconquistare i territori del Sinai e delle alture di Golan, occupati da Israele nel 1967. Si trattava di una guerra convenzionale, nella quale morirono migliaia di soldati. Hamas, invece, è un movimento di guerriglia che dal 2007 governa Gaza, una striscia di terra tra il Mediterraneo e Israele dove 2 milioni di persone vivono sotto assedio in una “prigione a cielo aperto”. I militanti di Hamas hanno attraversato il confine e sono riusciti a prendere temporaneamente il controllo delle installazioni militari, delle città e dei villaggi, mentre l'esercito israeliano sembrava impotente. La controffensiva di Israele contro il gruppo militante palestinese di Hamas durerà probabilmente mesi, se non anni e questo sarà certo se si scoprirà il coinvolgimento dell’Iran. La Cina ieri ha chiesto un cessate il fuoco nel conflitto Israele-Hamas – e la “creazione di uno Stato di Palestina indipendente”, secondo una dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri, “La via d’uscita fondamentale dal conflitto sta nell’attuazione della soluzione dei due Stati e nella creazione di uno Stato di Palestina indipendente”, ha affermato il ministero degli Esteri cinese. L ’esercito israeliano ha ammassato circa 100.000 soldati di riserva nel sud del paese. “Il nostro compito è garantire che alla fine di questa guerra Hamas non avrà più alcuna capacità militare con cui minacciare i civili israeliani”, ha affermato Conricus,“Oltre a ciò, dobbiamo anche assicurarci che Hamas non sia in grado di governare la Striscia di Gaza”. Israele si è ritirato dalla Striscia di Gaza – una piccola striscia di terra tra Israele ed Egitto – nel 2005 e Hamas (designato come gruppo terroristico dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea) ha preso il controllo dell’area nel 2007. Attualmente a Gaza vivono più di 2 milioni di palestinesi. Con quest’ultima operazione, Hamas sembra desideroso di rinvigorire ancora una volta le proprie credenziali come organizzazione militare. Il suo statuto resta impegnato nella distruzione di Israele.

Mario Neri

Laureato in giurisprudenza ed in scienze giuridiche. Master di II livello in scienze criminologiche.

Esperto di diritto internazionale e di programmi relativi al mantenimento della pace nelle aree di crisi.

Ufficiale in congedo dell’Esercito “ Folgore “. Analista nelle politiche di intelligence.

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