Vladimir Putin ha minacciato di usare armi nucleari, ordinando ai suoi militari di mettere in allerta le forze di deterrenza russe in un ultimo sforzo per ottenere la vittoria in Ucraina. Ma dovremmo prendere sul serio le minacce di Putin? O dovremmo liquidarle come un tentativo di bluff. Putin sa che non può perdere questa guerra, quindi se sente che la perderà potrebbe anche prendere in considerazione l'idea di mettere in atto quella “minaccia". L'ultima volta che i livelli di allerta nucleare sono stati aumentati dagli Stati Uniti, e dalla Russia o Unione Sovietica come si chiamava allora è stato 48 anni fa, quando gli Stati Uniti hanno alzato il loro livello di difesa nucleare durante la guerra dello Yom Kippur. Putin domenica ha detto ai suoi massimi funzionari della difesa e militari di porre le forze nucleari in un "regime speciale di combattimento”. Va detto che la Russia, come gli Stati Uniti, mantengono i loro missili balistici intercontinentali terrestri, o ICBM, in un alto stato di allerta in ogni momento 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, e si ritiene che i missili nucleari installati su sottomarini russi, come quelli americani (ssbn), siano anch’essi in stato di allerta in ogni momento.
The Russian military move in Syria came after a series of meetings and understandings Moscow reached with several parties, including Washington. The lack of decisiveness in the US policy, which prevailed in the foregoing phase, especially since the emergence of Daesh, created a space that needed to be filled; it imposed a policy that would counter the absence of a real vision to confront terrorism and its multiple effects.
What does Syrian President Bashar Assad’s visit to Moscow signify? Why hadn’t Assad visited President Vladimir Putin earlier? And why has Russia declared this visit? With the recent ground shifts in Syria after the powerful Russian military intervention new facts have emerged to confirm that the Russian move was not arbitrary, rather it was systematic and pointed to a new roadmap that begins by setting the military balance on the ground.
The Russians have lately had a dynamic and innovative diplomacy, leaning towards finding a political solution to the Syrian crisis. With the regional priorities shifting from political resolution to combating terrorism, the Russians are alone in this pursuit.