La Libia è precipitata in un caos inimmaginabile insieme a due governi rivali e fazioni armate in lotta sia per il potere che per il petrolio.
L’intenzione della Mogherini è quella di giungere ad un cessate il fuoco al fine di proteggere aeroporti e infrastrutture.
A distanza di quattro anni dalla fine di Gheddafi la Libia è è il palcoscenico di una esplosione di violenza senza limiti capeggiata da Al Qaeda e dallo Stato islamico (ISIS).
La Libia necessita di una strategia a lungo termine per contrastare una minaccia terroristica che è poco definire allarmante oltre all’immigrazione clandestina verso l’Europa; tutto il sistema è a rischio di collasso totale.
Forse è giunta l’ora di inviare al più presto consulenti ed intelligence per sostenere la polizia e gli sforzi dell’esercito per combattere l’ISIS, ma la linea che oggi prevale è quella che non deve esistere una soluzione militare per la Libia ma solo politica dimenticando l’insegnamento di Clausewitz che i mezzi militari sono essi stessi politica.
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