In una giornata drammatica come ieri l'Egitto ha vissuto momenti drammatici oltre 525 persone uccise dall'esercito egiziano la maggior parte di loro sono colpiti con proiettili alla testa e al cuore per non dimenticare le persone bruciate vive. Piazza Aladwiya è diventata uno scenario di un film horror purtroppo, un film che vivono tuttora i nostri fratelli nell'umanità, i fratelli egiziani.
I sostenitori islamici del deposto presidente egiziano Mohamed Morsi hanno appena effettuato l’ennesima manifestazione di protesta per chiedere la sua reintegrazione.
Fino ad oggi la Fratellanza ha rifiutato di accettare quello che definisce un colpo di stato illegale contro morsi e ha pubblicamente chiesto il ritorno del presidente eletto, che è attualmente detenuto in una località segreta.
Le nuove autorità hanno accusato i Leader islamici di incitamento alla violenza, congelato le attività della Fratellanza e hanno promesso di metterli sotto processo.
Dopo 25 giorni dalla destituzione del presidente egiziano Morsi, l'Egitto è ancora scosso da violenze che imperversano in tutto il Paese. Il Cairo è teatro di duri scontri tra i manifestanti legati ai Fratelli Musulmani che rifiutano il colpo di stato militare e chiedono il ritorno di Morsi. Le forze di sicurezza stanno arginando violentemente le proteste nella capitale, i Fratelli Musulmani parlano di oltre 200 morti e di circa 5.200 feriti nella giornata del 27 luglio, mentre i dati forniti dai media egiziani indicano in 75 il numero delle vittime.
Il presidente appena nominato Adli Mansour, ha promesso che combatterà con ogni mezzo coloro che stanno tentando di trascinare l’Egitto verso il caos.
I Fratelli Musulmani infatti hanno in programma di incoraggiare proteste di massa al fine di chiedere il ritorno del deposto capo islamico Mohamed Morsi.
Nella notte tra il 12 e il 13 luglio migliaia di sostenitori della Fratellanza hanno manifestato nella capitale Il Cairo, marciando dal Ponte 6 Ottobre al palazzo presidenziale e danneggiando alcune auto durante il passaggio. Intanto numerosi altri sostenitori di Morsi stanno continuando a radunarsi nei pressi della moschea di Rabaa al-Adaweya.
Turchia, Qatar ed Egitto hanno tutti recentemente sperimentato transizione politica e disordine. Stranamente, è gli stessi tre paesi che hanno avuto una posizione aggressiva sulla Siria.
Dopo la recente successione politica in Qatar una strategia di uscita è imminente. Questo cambiamento è apparso quando Al Jazeera, il più efficace strumento di cambiamento nel mondo arabo e ampiamente utilizzata dall'amministrazione del Qatar, è stato privato di avere priorità o esclusività nella copertura della successione in Qatar.