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13-07-2013

EGITTO: LE PROTESTE CONTINUANO E IL SINAI SI INFUOCA

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EGITTO: LE PROTESTE CONTINUANO E IL SINAI SI INFUOCA Foto EEC Press

Nella notte tra il 12 e il 13 luglio migliaia di sostenitori della Fratellanza hanno manifestato nella capitale Il Cairo, marciando dal Ponte 6 Ottobre al palazzo presidenziale e danneggiando alcune auto durante il passaggio. Intanto numerosi altri sostenitori di Morsi stanno continuando a radunarsi nei pressi della moschea di Rabaa al-Adaweya.

Il tono delle proteste è aumentato considerevolmente in seguito alle violenze dell'8 luglio davanti il quartier generale della Guardia Repubblicana, durante le quali hanno perso la vita 51 persone e ne sono rimaste ferite più di 435. Essendo il quartier generale della Guardia Repubblicana un punto critico per la sicurezza delle prossime manifestazioni, rimane alta la probabilità che le strade ad esso adiacente (Salah Salem Road) possano essere chiuse dalle forze egiziane per evitare pericolosi contatti con i sostenitori di Morsi, suscettibili di poter scatenare ulteriori scontri.

Nel frattempo continuano gli sviluppi sul piano politico. Il 9 luglio è stato nominato premier ad interim l'ex vice-premier e ministro delle finanze Hazem El-Beblawi. La carica di vice premier è andata poi al premio nobel per la pace Mohammed El-Baradei; Baradei è stato anche direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Le nomine non sono state accolte con favore da numerosi partiti, tra cui il partito la Libertà e Giustizia e il partito islamista al-Nour, rifiutando inoltre di partecipare alla transizione politica. Numerose difficoltà accompagneranno il processo di formazione di una commissione costituzionale e la nomina di un nuovo governo. Il periodo di transizione, quindi, sarà caratterizzato da forte instabilità istituzionale e sociale. Occorre considerare infatti che il consenso tra i sostenitori dell'intervento militare sta già cominciando a ridimensionarsi. Molti dei gruppi che hanno sostenuto il colpo di stato hanno reagito negativamente alla nomina di Mansour, lamentando scarsa considerazione nelle consultazioni. 

Come previsto, preoccupa l'incremento di attacchi di militanti islamisti contro le forze di sicurezza in alcune aree del Sinai del Nord. Nel giornata del 12 luglio alcuni militanti hanno fatto uso di RPG contro un posto di blocco nella città di Arish nel Sinai del Nord, uccidendo un agente di polizia. Sono giunte inoltre notizie circa il ritrovamento del corpo di un cristiano copto che era stato rapito da uomini armati il 7 luglio; l'uomo è stato trovato decapitato nella città di Sheikh Zuwayed.  Lo Stato egiziano continua a dimostrare scarsissime capacità di controllo della penisola e si prospetta un incremento ulteriore di attività terroristiche nel breve-medio termine che potrebbe ripercuotersi sulle attività commerciali straniere. 

 

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Claudio D'Angelo

Laureato con lode in Scienze per l’Investigazione e la Sicurezza presso l’Università degli Studi di Perugia.
Laureando in Ricerca Sociale per la Sicurezza Interna ed Esterna (Safety and Security Manager).
Analista di intelligence perfezionato nell'analisi del rischio, nell'individuazione delle possibili minacce terroristiche e nella vulnerabilità dei siti industriali, delle infrastrutture critiche e degli obiettivi strategici.
Esperto nella gestione degli scenari di emergenza e nella tutela e la messa in sicurezza di personale operante in aree di crisi, con specifico expertise dell’area mediorientale.
Redattore per il magazine – online Convincere, svolge ricerche nel campo della diffusione dei movimenti Jihadisti in Medio Oriente e Africa, nell’applicazione della teoria dei sistemi complessi alla società e della Network Analysis nel processo di analisi d’intelligence.

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