Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.
Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.
Analista Geopolitico
Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.
Il 25 aprile l’aeronautica israeliana ha abbattuto, a circa 8 km dalla città di Haifa, un drone proveniente dal Libano. Il portavoce degli Hezbollah, indiziati principali, aveva glissato sulle accuse affermando di non avere informazioni in suo possesso. A cinque giorni dall’accaduto, Martedì 30 aprile, è arrivata la smentita ufficiale da parte del braccio armato del “Partito di Dio”. In un videomessaggio, il leader Hassan Nasrallah ha espressamente dichiarato la propria estraneità, sottolineando che agli Hezbollah non mancherebbe certo il coraggio di prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Inoltre, passando al contrattacco, ha messo in guardia Israele da tentare ogni sorta di azione militare in Libano: contrariamente a quanto potrebbero pensare i vertici militari, ha dichiarato Nasrallah, le truppe israeliane non avrebbero vita facile oltre il confine data la presenza di una fiera resistenza determinata a difendere il Libano da ogni attacco esterno.
Città di Haifa (Israele), giovedì 25 aprile 2013: attorno alle 13:30 i radar dell’IDF (Israel Defense Forces) rilevano la presenza di un drone proveniente dal Libano – l’esatto punto di partenza è ancora ignoto – entrato nello spazio aereo nazionale e apparentemente diretto a sud del paese. Come in seguito confermato dal portavoce dell’IDF, il Generale di Brigata Yoav Mordechai, due caccia F-16 dell’aviazione decollano, intercettano e distruggono il drone alle 13:40, a 7-8 km dalla costa mentre volava a circa 6000 piedi.