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Alessandro Mazzilli

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

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L’IMBARAZZO ATLANTICO DEL DATAGATE

Lunedì, 08 Luglio 2013 17:47 Published in America

Luglio 2013, un’estate che si preannuncia arroventata dalle rivelazioni di Edward Snowden, la “talpa”; ex collaboratore della CIA e dell’NSA, per qualcuno un eroe, per altri un traditore. 

Da giungo ha inizio il Datagate, lo scandalo della sorveglianza globale: controllo delle comunicazioni telefoniche, sorveglianza elettronica, spionaggio nelle sedi diplomatiche; queste sono le principali “bombe” lanciate da Snowden dopo aver lasciato la sede dell’NSA nelle Hawaii nel mese di maggio.

GLI “AMICI DELLA SIRIA” PRONTI AD AGIRE?

Martedì, 25 Giugno 2013 11:02 Published in Medio Oriente

Undici paesi sembrerebbero pronti a incrementare il proprio aiuto ai gruppi ribelli che combattono il regime di Assad. Questo è quanto emerso dall’ultimo summit del collettivo diplomatico internazionale “Friends of Syria Group” tenutosi a Doha (Qatar) il 21 e il 22 giugno. Rispetto al primo incontro di Marrakech (12 dicembre 2012) al quale presero parte ben 144 paesi, il meeting di Doha ha registrato la partecipazione di soli undici stati; eppure, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, Egitto, Giordania, Turchia, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi si sono dichiarati pronti e intenzionati a supportare la guerriglia anti regime in termini di rifornimento d’armi ed equipaggiamenti. Per l’Emiro del Qatar Al-Thani rifornire armi ai ribelli è l’unica carta da giocare: «l’uso della forza è necessario per ottenere giustizia», queste le sue parole a summit concluso. La stessa linea pare esser condivisa dal Segretario britannico per gli Affari Esteri William Hague secondo il quale una soluzione politica al conflitto è difficilmente immaginabile: «se Assad e il suo regime pensano di poter eliminare ogni forma di legittima opposizione con la forza, è nostro dovere fornire assistenza a tale opposizione» ha dichiarato Hague, pur sottolineando che al momento Londra non ha espresso una propria posizione ufficiale.

SI RISENTE LA VOCE DI DOMENICO QUIRICO

Lunedì, 10 Giugno 2013 10:21 Published in Medio Oriente

Domenico Quirico è vivo. Dopo due mesi di silenzio, da ieri (7 giugno) si hanno notizie del giornalista de La Stampa scomparso in Siria il 9 aprile. È riuscito a mettersi direttamente in contatto con la moglie: una telefonata a casa, uno scambio di parole durato pochi secondi prima che la linea s’interrompesse; pochi importantissimi secondi, sufficienti poter esser certi che Quirico è vivo e sta bene. 

Le tracce di Domenico Quirico si sono perse il 9 aprile tra le sabbie dei deserti siriani. E a oltre 40 giorni dalla sua scomparsa le indagini restano ad un punto morto: nessuna rivendicazione, nessuna richiesta di riscatto, nessuna prova, nessuna traccia da seguire. Buio.

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