Laureato con lode in Scienze per l’Investigazione e la Sicurezza presso l’Università degli Studi di Perugia.
Laureando in Ricerca Sociale per la Sicurezza Interna ed Esterna (Safety and Security Manager).
Analista di intelligence perfezionato nell'analisi del rischio, nell'individuazione delle possibili minacce terroristiche e nella vulnerabilità dei siti industriali, delle infrastrutture critiche e degli obiettivi strategici.
Esperto nella gestione degli scenari di emergenza e nella tutela e la messa in sicurezza di personale operante in aree di crisi, con specifico expertise dell’area mediorientale.
Redattore per il magazine – online Convincere, svolge ricerche nel campo della diffusione dei movimenti Jihadisti in Medio Oriente e Africa, nell’applicazione della teoria dei sistemi complessi alla società e della Network Analysis nel processo di analisi d’intelligence.
Le divisioni interne libiche si riflettono sempre di più sui maggiori centri di potere. Gli interessi politici e commerciali, come era prevedibile, seguono le rotte dettate dalla frammentazione etnica, religiosa e tribale della Libia, alimentando persistenti lotte per l’accaparramento di risorse e la spartizione del potere. Oggi la Libia appare sostanzialmente divisa in due grandi blocchi, uno dei quali (il blocco definibile islamista) è composto dalle forze occupate nell’Opertion Dawn, il General National Congress (GNC) e altre milizie provenienti dalla città di Misurata, nel nord-ovest del Paese.
A più di un anno dall'intervento francese in Mali, numerose questioni relative al contesto di sicurezza dell’intera regione restano aperte. Nonostante i gruppi terroristici operanti nel Sahel abbiano subìto alcune pesanti sconfitte, mantengono un’elevata capacità di colpire obiettivi occidentali e continuano a ripiegare in aree a scarso controllo da parte dei governi locali - come il sud-ovest della Libia - e a rafforzare le reti delle loro organizzazioni.
Segnali di grave deterioramento del contesto di sicurezza nella capitale libica sono emersi pesantemente la prima settimana di novembre quando nella giornata del 5 novembre quando due persone, tra cui un comandante della milizia al-Nassour, sono state uccise in uno scontro a fuoco tra la milizia al-Nassour e quella di Souq al Juma, quartiere di Tripoli nel quale sono avvenuti gli scontri.
Il caso Datagate impatta sulla politica europea e sulle relazioni tra i Paesi europei e gli Stati Uniti. Le notizie dell’intercettazione del telefono cellulare del cancelliere Angela Merkel da parte della National Security Agency americana getta nuova luce sulle attività dell’agenzia d’intelligence statunitense e rischia di aprire nuovi scenari diplomatici, dato che oltre al premier tedesco, le comunicazioni di altri 35 leader mondiali sarebbero state controllate.