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18-05-2013

NEW ENTRY NELL’UE

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Bandiere - Croazia e Unione Europea Bandiere - Croazia e Unione Europea

L’Unione Europea innegabilmente ha fatto molti progressi dall’ormai lontano trattato di Roma del 1957.

Quasi ogni aspetto delle politiche nazionali è oggi determinato da Bruxelles insieme al Consiglio Europeo e al Parlamento europeo.

L’UE oggi dispone perfino di un proprio Foreign Service e sta discutendo per creare una propria intelligence e una polizia federale.

Dopo dieci anni di difficili negoziazioni la Croazia dal 1° luglio 2013 diventerà il ventottesimo membro dell’Unione Europea ed entrerà nell’area Schengen entro il 2015.

La Gran Bretagna un paese “antieuropeo” per eccellenza rischia di perdere pezzi, la Scozia infatti tramite il suo primo ministro Alex Salmond ha annunciato che il 18 setttembre 2014 terrà un referendum per l’indipendenza dal Regno Unito.

Secondo Salmond una Scozia indipendente non dovrebbe presentare una domanda di adesione all’UE perché è già nell’UE come parte del Regno Unito, ma secondo Barroso le cose non stanno esattamente così perché in caso di secessione dalla Gran Bretagna la Scozia non sarà ammessa automaticamente nell’UE , come sostiene Salmond, poiché per diventare un membro autonomo dell’UE è necessario condurre trattative (dopo aver presentato domanda di adesione) con tutti gli altri Stati membri ed ottenere il loro consenso, anche se in questo caso può sembrare paradossale.

La signora Nicola Sturgeon vice di Salmond  non è d’accordo: una Scozia indipendente non può venire a trovarsi in una posizione alla quale si debba applicare nuovamente la lunga procedura prevista per l’ingresso dei nuovi Stati membri né che possa essere rimossa la cittadinanza europea a un popolo che è stato nell’UE per 40 anni.

Salmond ora dice di voler mantenere la Sterlina come moneta per il suo paese, e non più l’Euro come asseriva fino a poco tempo fa.

Qualunque sia la sua scelta una Scozia indipendente avrà i suoi tassi di interesse fissati da una banca estera o la banca d’Inghilterra a Londra o la Banca Centrale Europea a Francoforte.

In mezzo a queste incertezze il SNP (Scottish National Party) partito pro-indipendenza sostiene chi i proventi del Mare del Nord in combinazione con la pesca, le industrie agricole, whisky, sarebbero sufficienti a mantenere una Scozia indipendente sia che non faccia parte del Regno Unito o non faccia parte dell’UE.

Quello che necessita in caso della vincita del si al referendum scozzese è un compromesso, che determini la “continuità” di appartenenza all’UE della Scozia senza controproducenti attese per il popolo scozzese e fino ad oggi i compromessi in ambito europeo si sono sempre trovati.

 © Riproduzione Riservata

Mario Neri

Laureato in giurisprudenza ed in scienze giuridiche. Master di II livello in scienze criminologiche.

Esperto di diritto internazionale e di programmi relativi al mantenimento della pace nelle aree di crisi.

Ufficiale in congedo dell’Esercito “ Folgore “. Analista nelle politiche di intelligence.

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