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HK

Mercoledì, 08 Gennaio 2025 20:37

Il leader dell'estrema destra austriaca Herbert Kickl, ex ministro dell’Interno, ha dichiarato, nei suoi primi commenti dopo essere stato incaricato di formare un nuovo governo, che aspira a "governare l'Austria onestamente", mentre si prepara ai colloqui su una potenziale coalizione con i conservatori che lo hanno duramente criticato in passato. Kickl ha dichiarato di essere pronto a nuove elezioni in caso di fallimento. Il suo Partito della Libertà, ( Freedom Party FPO) favorevole alla Russia, anti-immigrazione ed euroscettico, ha vinto le elezioni parlamentari austriache a settembre, ma è stato inizialmente evitato da tutti gli altri partiti. I loro sforzi per mettere insieme una coalizione senza di esso sono falliti. Kickl ha ricevuto un mandato per cercare di formare quello che sarebbe stato il primo governo nazionale guidato dall'estrema destra dalla seconda guerra mondiale. Ciò è avvenuto dopo che il conservatore Partito Popolare Austriaco (People's Party OVP) del cancelliere uscente Karl Nehammer, ha annunciato le sue dimissioni. Il Freedom Party ha ottenuto il 28,8% dei voti a settembre. Si è trattato di un guadagno di quasi 13 punti rispetto a cinque anni prima, quando il partito era stato punito dagli elettori in seguito al crollo di un governo guidato dai conservatori, di cui era il partner minore. Al secondo posto si è piazzato il Partito Popolare Austriaco con il 26,3%, mentre al terzo posto si sono piazzati i Socialdemocratici di centro-sinistra, l'altro grande partito tradizionale dell'Austria del dopoguerra, con il 21,1%.

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NATO: OPEN DOOR POLICY

Venerdì, 20 Gennaio 2023 18:15

L'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022 ha spinto Svezia e Finlandia, due paesi storicamente non allineati militarmente, a chiedere l'adesione alla NATO nel maggio 2022. Ventotto, dei 30 Stati membri dell'alleanza hanno già ratificato le domande di adesione alla NATO presentate da Svezia e Finlandia. Le adesioni alla Nato, richiedono l'approvazione di tutti i 30 stati membri dell'Alleanza. 

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MOSCA ALLA "RICONQUISTA" DELL'EUROPA PERDUTA

Giovedì, 23 Gennaio 2014 15:10

Mosca coprirà circa l'80%[1] dei costi necessari per portare a termine la costruzione di due nuovi reattori (su un totale di quattro già esistenti) nella centrale nucleare ungherese di Paks (città nei pressi di Budapest). Questo è l'accordo che il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro ungherese Victor Orban hanno siglato la scorsa settimana, concludendo una trattativa avviata nel 2009. I termini di suddetto accordo prevedono un finanziamento di 13,7 miliardi di dollari[2] (circa 10 miliardi di euro) grazie ai quali la centrale, gestita dalla MVM Group (società statale) e produttrice del 40% del fabbisogno energetico nazionale, incrementerà sensibilmente la propria capacità produttiva.

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Mentre l’Europa continua a discutere di austerità, populismo e deficit, fra i ventotto membri dell’Unione, ci sono alcuni paesi che, silenziosamente, potrebbero sorprenderci tutti; Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, infatti, sono quattro nazioni che, nonostante l’attuale crisi economica costringa molti governi a rivedere i propri bilanci, continuano a raccogliere successi non solo economici, ma anche politici. 

Non è un caso, dunque, se alcune fra le più grande industrie del mondo, come Audi, IBM o Mercedes-Benz abbiano deciso di aprire proprie filiali produttive nell’area che, da Tychy, giunge sino a Budapest.

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