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06-02-2014

NEVE NERA A SOCHI?

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I Comitati Olimpici di almeno 5 paesi europei, oltre agli USA hanno ricevuto minacce terroristiche prima dell’inizio dei giochi di Sochi.

Nonostante le rassicurazioni delle autorità russe, le lettere contenenti le minacce terroristiche recapitate ai Comitati Olimpici di Italia, Ungheria, Germania, Slovenia e Slovacchia  hanno destato allarme e causato un certo nervosismo relativamente alla sicurezza.

Anche il Comitato Olimpico USA ha confermato di aver ricevuto una lettera via e-mail contenente minacce.

Bisogna ricordare che attentatori suicidi hanno ucciso poco più di un mese fa circa 34 persone a Volgograd una città nel sud della Russia.

I militanti islamici hanno minacciato di attaccare le olimpiadi invernali, e le forze di sicurezza sono già a caccia di attentatori suicidi.

Dopo aver analizzato le lettere di minacce Zsigmond Nagy, direttore delle relazioni internazionali, ha dichiarato che non ci troviamo di fronte a un pericolo reale “ non c’è nulla di cui preoccuparsi”.

Il CIO ha dichiarato che la cerimonia di apertura del 7 febbraio a Sochi sulle rive del mar nero sarà una cerimonia sicura.

Doku Umarov il Bin Laden ceceno la pensa diversamente e ha chiesto agli insorti che combattono per l’instaurazione di uno stato islamico nel Caucaso settentrionale di attaccare Sochi.

A Sochi dove si prevedono migliaia di visitatori durante i giochi le forze di sicurezza sono già alla ricerca di una donna di nome Ruzanna Ibragimova  di anni 23 che si sospetta possa avere in programma un attentato suicida.

Cerchiamo di essere chiari su una cosa, le persone più a rischio a Sochi con tutta probabilità non sono gli atleti ma i russi ordinari, sono loro quelli più a rischio di essere uccisi perché i ribelli nazionalisti del Caucaso settentrionale hanno promesso di aggiungere sangue  a quello che hanno già provocato con attentatori suicidi, e le“vedove nere” pare che già si siano infiltrate a Sochi..

I ribelli di Cecenia Daghestan e Abkhazia hanno promesso di colpire le olimpiadi e con tutta probabilità hanno la capacità di farlo.

Nel 2013 ci sono stati 375 morti a causa di attentati nella regione. Nel 2012 le forze militari russe hanno trovato un nascondiglio di munizioni, bombe artigianali mine, mortai e lanciagranate a soli 24 km da Sochi.

Come se non bastasse ci sono i combattenti siriani infuriati e in cerca di vendetta per il sostegno dato da Putin al presidente siriano Bashar al-Assad.

Per dirla in parole povere Putin e il CIO  hanno scelto di ospitare un’olimpiade proprio sul bordo di una zona di guerra.

Può anche darsi che Putin possa proteggere tutta l’area in questione con i 60.000 poliziotti e truppe speciali oltre a una cyber-cupola di spionaggio elettronico e pattuglie di droni. Ma Sochi è e rimane innegabilmente un invitante bersaglio.

La speranza è quella che a Sochi Putin abbia creato un “anello di acciaio” idoneo a tenere le persone al sicuro.

Ad ogni modo quello che i terroristi stanno cercando di fare è che tutti parlino di rischi di sicurezza e di potenziali attentati anziché di giochi e fino ad oggi ci stanno riuscendo.

© Riproduzione Riservata

Mario Neri

Laureato in giurisprudenza ed in scienze giuridiche. Master di II livello in scienze criminologiche.

Esperto di diritto internazionale e di programmi relativi al mantenimento della pace nelle aree di crisi.

Ufficiale in congedo dell’Esercito “ Folgore “. Analista nelle politiche di intelligence.

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