È importante riconoscere il rischio che emerga una nuova Al Qaeda che prenda un ruolo maggiore sul territorio afghano, magari collaborando anche con i talebani. Una tale emergenza vedrebbe probabilmente Al Qaeda raccogliere sostegno per le attività internazionali e potenzialmente riattivare la sua vecchia rete globale e regionale. Criticamente, è probabile che la Siria sia uno dei principali luoghi in cui Al Qaeda riappare in forza poiché opera lì dal 2011.

Ciò significherebbe che sia l'Iraq che la Siria sarebbero presi di mira nel riemergere sia di Al Qaeda che di Daesh. È interessante notare che i recenti attacchi, anche in Afghanistan, prendono di mira i civili, il che suggerisce che questa nuova ondata di terrorismo non si limita all'apparato di sicurezza o ai rappresentanti dello stato. Ciò suggerisce che l'obiettivo di questi gruppi è creare panico e inviare un messaggio globale del loro ritorno.

Potrebbe anche suggerire che gli attacchi non sofisticati in stile "lupo solitario" potrebbero tornare, in particolare nel prossimo periodo delle feste durante il Natale e il Capodanno. Questi tempi creano opportunità per i gruppi terroristici di amplificare il loro impatto e la loro propaganda. Vale la pena notare che in alcuni luoghi sono continuati gli attacchi di chi simpatizza con questi gruppi, ad esempio in Nuova Zelanda dove lo scorso settembre è avvenuta una aggressione di un simpatizzante Daesh in un supermercato e i vari attentati a cui la Francia ha assistito negli ultimi tempi.

Quando si tratta di sicurezza, le sfide globali sono continue, ma il ritiro degli Stati Uniti dall'Afghanistan è un fattore scatenante per la potenziale nuova ondata di terrorismo. Affrontare queste sfide deve essere coordinato e pianificato, il che sarà difficile visti i conflitti politici tra gli Stati Uniti e paesi come Russia, Cina e Iran. Queste difficoltà sono maggiori data la mancanza di risoluzione in Siria, la situazione politica sempre più complicata in Iraq e potenziali conflitti in Nord Africa.

Vale anche la pena notare che questa crescente sfida alla sicurezza globale arriva in un momento in cui molti paesi stanno affrontando sfide economiche e sociopolitiche post-COVID che già minacciano la sicurezza e la stabilità.

Forse le sfide affrontate dal riemergere di Daesh e Al Qaeda sono un'opportunità per costruire consenso sulla politica globale, facendo leva sul fatto che c'è più accordo che disaccordo quando si tratta di contrastare il terrorismo.