L’impatto, come previsto, ha provocato la distruzione del meteorite in 3 parti, che successivamente si sono disintegrate nell’avvicinarsi al suolo, provocando la nota pioggia di cristalli.
L’operazione militare è stata complessa e pianificata da tempo, la dinamica di azione si è svolta nel più assoluto riserbo, per non permettere alcuna strumentalizzazione dell’accaduto.
Il meteorite si stima che fosse del peso di 11,50 tonnellate e viaggiava alla velocità di 20 chilometri al secondo.
Alle 9.20 locali, l’oggetto celeste ha iniziato la caduta verso la terra emanando un’intensa coda bianca e lampi accecanti.
Il cratere dove ha impattato il meteorite si trova presso il lago di Chebarkul. I cristalli hanno danneggiato anche 307 abitazioni private, 8 ospedali, 21 scuole, numerosi edifici pubblici e fabbriche.
Le autorità militari russe sono pronte a fronteggiare analoghe emergenze che sono previste nei prossimi mesi.
A margine dell’incidente, la stampa russa ha fatto trapelare una dichiarazione del leader del partito liberaldemocratico, Vladimir Zhirinovsky, il quale ha sostenuto una grave accusa:” non era un meteorite ma un test di armi americane” (fonte: Agenzia Ria-Novosti).
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