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06-05-2013

SIRIA: SCOMPARSO IL GIORNALISTA DOMENICO QUIRICO. NESSUNA NOTIZIA DAL 9 APRILE

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Domenico Quirico Domenico Quirico

La scomparsa di Domenico Quirico, reporter del giornale La Stampa, ormai è notizia di pubblico dominio. Quirico era partito dall’Italia il 5 aprile diretto in Siria verso l’antica città di Homs con la volontà di raccontare il dramma della guerra civile. Secondo la ricostruzione dello stesso giornale torinese, Quirico ha atteso a Beirut (Libano) i propri contatti per poi ripartire il giorno seguente (sabato 6) alla volta del confine siriano. Alle 18:10 dello stesso giorno è arrivata in redazione la conferma: Quirico era entrato in Siria. Due giorni dopo, lunedì 8, ha chiamato a casa dandone conferma anche alla moglie. L’ultimo contatto è datato martedì 9: un solo sms diretto ad un collega della RAI con il quale Quirico informava d’esser sulla strada per Homs. Poi più nulla.

Inizialmente il silenzio di Quirico non ha destato eccessive preoccupazioni poiché, come scrive sul sito del giornale il direttore e collega Mario Calabresi, Quirico ha sempre mantenuto un basso profilo nei suoi viaggi, operando spesso senza dare notizie di sé per diverso tempo. Tuttavia, trascorsi sei giorni, i colleghi hanno avvertito la Farnesina che, attraverso la propria Unità di Crisi, ha lavorato per due settimane sotto completo silenzio mediatico al fine di non compromettere le ricerche.

La notizia della sparizione è stata diffusa dalle agenzie di stampa il 29 aprile con la speranza di ricevere eventuali informazioni utili al suo ritrovamento. Tuttavia, a quasi una settimana di distanza, di Quirico non si hanno ancora notizie. Mentre restano aperte diverse piste e ipotesi, alcune testate ipotizzano che Quirico sia stato fatto prigioniero dagli Hezbollah libanesi solidali al regime siriano: secondo anonime fonti d’intelligence, scrivono queste testate, Quirico si sarebbe aggregato a un gruppo di ribelli ostili al Presidente Bashar al-Assad, poi il gruppo sarebbe stato attaccato e il giornalista fatto prigioniero. Pur non essendovi al momento prove concrete a sostegno di questa teoria, la Procura di Roma ha ufficialmente aperto un’inchiesta, ipotizzando il reato di “sequestro di persona con finalità di terrorismo”. 

Nel frattempo le ricerche continuano.

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Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

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