Le forze di polizia egiziane hanno represso violentemente i campi di Fratelli Musulmani di al-Nahda e Rabaa Al-Adawiya nella capitale, gli ultimi dati parlano di oltre 800 morti tra le fila dei supporters di Mohamed Morsi, ma è estremamente difficile fornire dati realistici. Gli scontri si sono estesi anche fuori da Il Cairo, in particolare nella città settentrionale di Minya, dove 15 persone sarebbero morte e una chiesa copta è stata data alle fiamme, e nella città di Fayoum, dove i morti sarebbero 17. Nella giornata del 15/08 il palazzo del Governo di Giza è stato preso d'assalto e incendiato con lancio di bottiglie Molotov dai sostenitori di Morsi. Hanno perso la vita anche un cameraman di Skynews, Mick Deane, e una giornalista degli Emirati Arabi, Habiba Ahmed Abd Elaziz.
Dopo 25 giorni dalla destituzione del presidente egiziano Morsi, l'Egitto è ancora scosso da violenze che imperversano in tutto il Paese. Il Cairo è teatro di duri scontri tra i manifestanti legati ai Fratelli Musulmani che rifiutano il colpo di stato militare e chiedono il ritorno di Morsi. Le forze di sicurezza stanno arginando violentemente le proteste nella capitale, i Fratelli Musulmani parlano di oltre 200 morti e di circa 5.200 feriti nella giornata del 27 luglio, mentre i dati forniti dai media egiziani indicano in 75 il numero delle vittime.
Nella notte tra il 12 e il 13 luglio migliaia di sostenitori della Fratellanza hanno manifestato nella capitale Il Cairo, marciando dal Ponte 6 Ottobre al palazzo presidenziale e danneggiando alcune auto durante il passaggio. Intanto numerosi altri sostenitori di Morsi stanno continuando a radunarsi nei pressi della moschea di Rabaa al-Adaweya.