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Foto di Usama Hashim
I familiari delle vittime uccise dall'esercito egiziano trovano un netto rifiuto da parte dell'autorità egiziana di dar loro autorizzazioni per poter seppellire i loro cari e si trovano obbligati a firmare rapporti di morte dove viene indicato che la vittima si è suicidata... in questo modo l'esercito sta cercando di togliere la sua responsabilità di questo massacro.
Tantissimi cadaveri sono ancora per strada e nelle moschee.
foto di Usama Hashim
Nella moschea Al-iman a Makram Ebied ci sono più di 300 corpi di cui 60 sono carbonizzati, alcuni di questi hanno cominciato a degradare; non hanno funzionato ne i ventilatori ne le lastre di ghiaccio, con i quali le persone rimaste in vita stanno cercando di rallentare gli effetti del tempo e del caldo sui cadaveri al fine di seppellirli.
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Giornalista di inchiesta, corrispondente per Triageduepuntozero dal Medio Oriente e dal Nord- Africa.
Esperta di musica e cultura araba, è autrice di numerosi reportages dalle aree di conflitto relative alla primavera araba.
Si occupa attivamente della difesa dei diritti umani
