Per la Siria, un ritorno alla Lega Araba potrebbe non aggiungere alcun valore, dato che ne vivono senza da oltre un decennio. Tuttavia, tatticamente, è un passo importante per iniziare ad abbattere il tabù di trattare con il governo e riaprire la Siria alla comunità internazionale.
I siriani sanno anche che l'escalation della situazione in Libano e la prevista escalation in Iraq creeranno la necessità per la comunità internazionale di porre fine alla crisi. Intanto, la presenza iraniana e le richieste di contenerli è anche una questione strategica che i siriani sanno affrontare. Potrebbero anche creare spazio per una manovra politica con la Russia che spinga per un accordo regionale e in questo modo c'è la possibilità di riprendere l'iniziativa di pace a lungo bloccata con Israele, con la mediazione russa.
La mancanza di un piano internazionale per affrontare la Siria incoraggerà i paesi a colmare il vuoto e a cercare di creare una soluzione alla crisi concentrandosi maggiormente sulle opportunità economiche e strategiche. Se gli sforzi all'interno della Lega Araba riusciranno a reintegrare la Siria, soprattutto perché l'Algeria ospita il prossimo vertice ed è uno dei più forti attori a favore di questo, la prossima fase sarà un aumento degli sforzi a livello internazionale per normalizzare le relazioni con la Siria.
In questa fase tutti stanno facendo un passo avanti, con un occhio alla reazione degli Stati Uniti, quindi alla fine sarà Washington a decidere se la luce arancione diventa verde o rossa.