Inizialmente il silenzio di Quirico non ha destato eccessive preoccupazioni poiché, come scrive sul sito del giornale il direttore e collega Mario Calabresi, Quirico ha sempre mantenuto un basso profilo nei suoi viaggi, operando spesso senza dare notizie di sé per diverso tempo. Tuttavia, trascorsi sei giorni, i colleghi hanno avvertito la Farnesina che, attraverso la propria Unità di Crisi, ha lavorato per due settimane sotto completo silenzio mediatico al fine di non compromettere le ricerche.
La notizia della sparizione è stata diffusa dalle agenzie di stampa il 29 aprile con la speranza di ricevere eventuali informazioni utili al suo ritrovamento. Tuttavia, a quasi una settimana di distanza, di Quirico non si hanno ancora notizie. Mentre restano aperte diverse piste e ipotesi, alcune testate ipotizzano che Quirico sia stato fatto prigioniero dagli Hezbollah libanesi solidali al regime siriano: secondo anonime fonti d’intelligence, scrivono queste testate, Quirico si sarebbe aggregato a un gruppo di ribelli ostili al Presidente Bashar al-Assad, poi il gruppo sarebbe stato attaccato e il giornalista fatto prigioniero. Pur non essendovi al momento prove concrete a sostegno di questa teoria, la Procura di Roma ha ufficialmente aperto un’inchiesta, ipotizzando il reato di “sequestro di persona con finalità di terrorismo”.
Nel frattempo le ricerche continuano.
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