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Alessandro Mazzilli

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

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Cosa succede in Ucraina?

Martedì, 24 Febbraio 2015 14:06 Published in Europa

Gli accordi di Minsk non reggono. A quasi due settimane dall’incontro avvenuto nella capitale bielorussa l11 febbraio, la situazione in Ucraina orientale non da segni di miglioramento. I primi tre punti dell’accordo non hanno ricevuto attuazione: il cessate il fuoco non è stato rispettato, le armi pesanti non sono state ritirate, l’attività di monitoraggio dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa è stata assai limitata. Conferme circa la violazione del cessate il fuoco arrivano direttamente della Special Monitoring Mission (SMM) dell’OSCE[1] che fa notare come si continui a sparare, specialmente nella Repubblica Popolare di Donetsk e presso l’aeroporto della Capitale.

Daesh, la Libia e le armi chimiche

Lunedì, 23 Febbraio 2015 18:48 Published in Africa

“Daesh in possesso di armi chimiche”. Questo è il nuovo e infondato allarme proveniente dalla Libia.

La storia delle armi chimiche libiche risale ai primi anni ’80, nel pieno di una lotta per la leadership a livello regionale. Dopo anni di tensione politica, la svolta giunse all’alba del nuovo millennio quando, nel gennaio del 2004, la Libia aderì alla Convenzione sulle Armi Chimiche (CAC).

Daesh in Tunisia e Algeria?

Giovedì, 19 Febbraio 2015 18:37 Published in Africa

Non solo la Libia, anche Tunisia e Algeria potrebbero rientrare tra le zone affette dalla minaccia rappresentata da Daesh. Qualcosa di più di un semplice rischio giacché, nelle ultime ore, non sono mancate le prime avvisaglie di un potenziale sconfinamento dei miliziani legatisi ad al-Baghdadi, come dimostrato da un attacco contro le forze di polizia tunisine di frontiera presso Kasserine.

Non solo Daesh però. La preoccupazione è data dalla radicata presenza di gruppi armati operanti nella regione che hanno già manifestato il proprio supporto alle bandiere nere. Inoltre, il possibile arrivo di combattenti provenienti dall’area del Sahel comporterebbe l’allargamento del “fronte” all’intera Algeria meridionale. Nel frattempo, i due governi hanno preso i primi provvedimenti rafforzando la presenza militare lungo il confine libico.

Update Ucraina

Mercoledì, 18 Febbraio 2015 18:02 Published in Europa

Dei vari punti che compongono il nuovo accordo raggiunto a Minsk l’11 febbraio, tre – almeno nell’immediato – sono da considerarsi di vitale importanza:

  1. 1)      il cessate il fuoco a partire dalla mezzanotte del 15 febbraio (ora locale),
  2. 2)      il ritiro delle armi pesanti da parte dei due schieramenti[1],
  3. 3)      il monitoraggio, da parte degli ispettori dell’OSCE, di quanto stabilito ai punti 1 e 2.

Ebbene, a sette giorni dall’incontro in Bielorussia, la situazione non ha registrato grandi miglioramenti.

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