"Il Ghana non può più continuare a fare politica per noi stessi, nel nostro paese, nella nostra regione, nel nostro continente, sulla base di un qualsivoglia sostegno che il mondo occidentale, Francia o Unione europea possono darci. Non funzionerà. Non ha funzionato e non funzionerà. Dobbiamo uscire da questa mentalità di dipendenza. Questo pensiero su 'cosa può fare la Francia per noi?'. La Francia farà i suoi interessi, e quando questi coincidono con i nostri, tant mieux, come dicono i francesi. Ma la nostra preoccupazione dovrebbe essere quella di capire che cosa dobbiamo fare in questo XXI secolo per togliere il cappello dalle mani dell'Africa per chiedere aiuto e carità. Semmai è il continente africano, quando si guardano alle sue risorse, che dovrebbe dare denaro agli altri. Dobbiamo avere una mentalità che ci dice che possiamo farlo. E una volta che avremo questa mentalità sarà una liberazione per noi stessi e per l'Africa".
IL DISCORSO DI AKUFO-ADDO, PRESIDENTE DEL GHANA, DAVANTI A MACRON
Era il dicembre 2017 quando Nana Akufo-Addo, presidente del Ghana, pronunciò queste parole. Le pronunciò ad Accra, a un metro di distanza da Emmanuel Macron, il presidente francese che si trovava in visita istituzionale nel paese africano. Oggi, a distanza di poco più di due anni, il Ghana esce dal programma di aiuti del Fondo Monetario Internazionale. Al suo posto, dal 3 aprile, prende il via il programma economico di Akufo-Addo, il "Ghana Beyond Aid", studiato per garantire ad Accra di andare avanti con le sue forze.
IL RILANCIO ECONOMICO DEL GHANA
Dopo aver beneficiato di una linea di credito da 925,9 milioni di euro, il Ghana sembra ora pronto a camminare da solo. Tutti i valori macroeconomici sono in miglioramento, dal debito pubblico tornato sostenibile alla disoccupazione, ora scesa intorno al 5 per cento. Il tutto mentre i dati sulla crescita del pil continuano a soprendere. Gli ultimi dati pubblicati dall’ente statistico ghanese fotografano il ritorno a una crescita economica sostenuta: nel 2017 l’aumento del PIL su base annua è stato pari all’8,5%; nei primi tre trimestri del 2018 al 6,1%. Negli ultimi semestri dinamiche positive sono registrate anche sul tasso d’inflazione, in progressivo calo dal picco toccato a marzo 2016, quando l’aumento dei prezzi raggiunse il 19,2%. A febbraio 2019 l’inflazione si è fermata al 9,2%.
IL PIL DEL GHANA CRESCE PIU' DELLA CINA. FRANCIA FUORI DALLA TOP 8 DEI PARTNER COMMERCIALI
Numeri che hanno convinto il presidente Akufo-Addo a non chiedere l'estensione del programma di credito. D'altronde il pil ghanese sta ora crescendo più velocemente di quello della Cina. Cina che, secondo i dati relativi al 2017, è il primo partner commerciale del Ghana, con oltre due miliardi di dollari di import e quasi due miliardi e mezzo di export, concentrato nei settori di petrolio e gas. Il tutto mentre la Francia non figura nemmeno tra i primi otto partner di interscambio, dove invece figurano India, Usa, Svizzera, Regno Unito, Sudafrica, Olanda ed Emirati Arabi. Un unicum per l'Africa, in particolare per quella nord occidentale e centrale, dove la presenza dell'ex impero francese è sempre molto presente.
AFRICA, LO SVILUPPO E' POSSIBILE
Il Ghana, colonia britannica fino al 1957 ma geograficamente circondata da paesi della cosiddetta Françafrique, è l'esempio di come anche l'Africa possa anche portare sviluppo. Un aiuto arriva dalla ricchezza dei giacimenti petroliferi concentrati sulle sue coste, senza contare che il paese è tra i primi produttori di cacao al mondo, così come è in cima alle classifiche globali per l'esportazione di oro. Ma come purtroppo è reso evidente in altri paesi africani, la ricchezza delle risorse naturali non basta per spiegare la crescita. Un altro grande aiuto attiva infatti dalla stabilità democratica e dalla sicurezza del paese, al momento risparmiato da terrorismo ed estremismi di varia natura.
Fonte: Affari Italiani - http://www.affaritaliani.it/politica/geopolitica/ghana-africa-francia-cina-pil-crescita-596850.html