Italy last December decided to send 500 soldiers to the Sahel, in order to contain Boko Haram, Al-Qaeda, Mujao, as well as helping France to protect the uranium mines.
The European Union has decided to invest over 60 million euros in an anti-terrorism force composed of over 11,000 men in the African Sahel. Radicalization and trafficking in human beings are the main threats of the region.
More than a year after the military intervention by French in Mali, many issues related to the security environment of the entire region remain open. Although the terrorist groups operating in the Sahel have suffered some heavy defeats, they maintain a high ability to strike Western targets and continue to retreat in areas with poor control from the local governments - such as the south-west of Libya - and to strengthen the networks of their organizations.
At about eleven months away from air attacks French in Mali that have forced the Islamists to scatter throughout the territory of the Sahara, they are now slowly beginning to return. For the new president of Mali, Ibrahim Keita Boubcar their return will lead to a further difficulty to the stabilization of the desert in the north.
Elections in Mali scheduled for July 7 have been postponed to July 28 for several organizational reasons, due to the difficult internal situation. There are reports about the destruction of election materials, including electoral rolls, by Islamist groups in the north of the country.
La Nigeria continua ad essere scossa dalla militanza islamista riconducibile al gruppo Boko Haram e nel vicino Mali le truppe francesi affrontano i militanti islamisti nel nord. Nella Repubblica Centrafricana i ribelli entrano nel governo di Bozizè.
Daily Update 28/01/2013
L'intervento da parte delle truppe francesi nel nord del Mali produrrà nel breve-medio termine un incremento di attività terroristiche nelle aree adiacenti, le zone confinanti del Niger potranno subire incursioni da parte di miliziani islamisti in fuga dal Mali a causa dello scarso controllo del confine da parte delle forze di sicurezza del Niger. È opportuno ricordare che alcuni dei terroristi coinvolti nell'attacco di In Amenas si ritiene provenissero dal Niger, a conferma della vulnerabilità dei confini e del carattere regionale delle destabilizzazioni.
Funzionari diplomatici occidentali e altri obiettivi strategici potrebbero diventare oggetto di attacchi nelle città di Niamey e di rapimenti nelle aree desertiche a causa dell'aumento di sentimenti ostili nei confronti del personale occidentale dovuto alle operazioni in Mali.
Anche le regioni settentrionali del Burkina Faso (Oudalan, Soum, Loroum), caratterizzate dalla presenza di militanti islamisti, potranno subire un aumento di attività terroristiche, si consiglia quindi al personale straniero di evitare spostamenti nell'area. Anche le missioni diplomatiche di Ouagadougou o obiettivi militari potranno subire attacchi. Si ritiene invece che a sud della capitale la situazione dovrebbe mantenersi in condizioni di sicurezza.
Un Paese dimenticato dalle cronache, attraversato dal fiume Niger, nel centro dell’Africa Occidentale. Ma il Mali è anche al centro di forti preoccupazioni per la sicurezza del Sahel, ritenuto la base di AQIM (Al Qaeda nel Maghreb Islamico).
Nell’Aprile del 2012 diverse formazioni di ribelli Tuareg e di militanti islamisti (Ansar Dine, AQIM, il Movimento per l’unità e la jihad in Africa Occidentale) hanno progressivamente conquistato le tre regioni desertiche di Kidal, Gao e Timbuctu, nel nord del Paese.