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22-11-2013

IL DATAGATE ALL'OMBRA DEL BIG BEN: LA PAROLA AI MEDIA

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Nelle ultime settimane il ciclone Snowden è tornato ad abbattersi sulle relazioni euro-atlantiche e su quelle intra-europee, con la Gran Bretagna trovatasi al centro del suo occhio. Infatti, se il clima politico si era già fatto teso dopo le rivelazioni che volevano i vertici politici di Francia, Germania e Italia spiati dall’NSA assieme a una trentina di leader mondiali, le cose non sono migliorate giacché, come riporta neutralmente il Daily and Sunday Express, secondo le ultime rivelazioni di Snowden, gli 007 della Regina avrebbero collaborato attivamente con i colleghi d’oltreoceano nel carpire informazioni dal governo italiano. Parallelamente, limitandosi alla semplice illustrazione dei fatti, la BBC racconta come queste intercettazioni facciano parte di un programma chiamato Operazione Tempora attraverso il quale l’agenzia d’intelligence britannica del GCHQ (Government Communications Headquarters) avrebbe contribuito alle attività di spionaggio portato avanti dagli Stati Uniti attraverso il sistema di sorveglianza PRISM dell’NSA.

Date queste premesse, è un David Cameron comprensibilmente in difficoltà quello che si è presentato a Bruxelles in occasione dell'ultimo summit del Consiglio Europeo dove, ad attenderlo, ha trovato le pressioni degli altri Stati Membri invocanti una riforma delle normative e delle leggi sulla protezione dei dati. Pretese che David Cameron non ha comunque esitato a bollarle come «irrealistiche». 

Non solo: come si legge tra le pagine del The Independent, che sottolinea delicatamente l’imbarazzante situazione in cui il Primo Ministro inglese è venuto a trovarsi, Cameron ha dovuto anche affrontare le accuse secondo le quali il GCHQ si sarebbe inserito nelle reti dell'agenzia belga di telecomunicazioni Belgacom, azienda che offre i propri servizi alle istituzioni europee. 

Nonostante tutto, continua il The Indipendent, Cameron si è schierato a spada tratta a difesa dei “propri” agenti, ribaltando le accuse e individuando il colpevole in Snowden, reo di favoreggiare quanti intendono minacciare l’integrità e la sicurezza della Gran Bretagna. 

Ed è proprio sull’individuazione dei “veri colpevoli” che si è aperta la polemica tra il The Guardian e il Daily Mail. Il The Guardian, quotidiano indipendente e noto per aver regolarmente pubblicato le rivelazioni dell’ex agente dell’NSA, non ha risparmiato le proprie critiche ai vertici politici riguardo il ruolo giocato dalla Gran Bretagna nello scandalo Datagate; al contrario, il Daily Mail si è schierato affianco al Primo Ministro simpatizzando per le scelte fatte dai servizi segreti britannici poiché volti a proteggere il proprio paese

Da questa istantanea si può percepire che aria si respiri per le vie di Londra. Ad ogni modo, al di là delle sfumature, delle fazioni politiche e delle verità inconfutabili, resta il fatto che il governo britannico abbia subito un duro colpo in termini d’immagine; governo al momento intrappolato in labirinto politico dal quale sta tendando disperatamente di uscire. 

© Riproduzione Riservata

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

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