Date queste premesse, è un David Cameron comprensibilmente in difficoltà quello che si è presentato a Bruxelles in occasione dell'ultimo summit del Consiglio Europeo dove, ad attenderlo, ha trovato le pressioni degli altri Stati Membri invocanti una riforma delle normative e delle leggi sulla protezione dei dati. Pretese che David Cameron non ha comunque esitato a bollarle come «irrealistiche».
Non solo: come si legge tra le pagine del The Independent, che sottolinea delicatamente l’imbarazzante situazione in cui il Primo Ministro inglese è venuto a trovarsi, Cameron ha dovuto anche affrontare le accuse secondo le quali il GCHQ si sarebbe inserito nelle reti dell'agenzia belga di telecomunicazioni Belgacom, azienda che offre i propri servizi alle istituzioni europee.
Nonostante tutto, continua il The Indipendent, Cameron si è schierato a spada tratta a difesa dei “propri” agenti, ribaltando le accuse e individuando il colpevole in Snowden, reo di favoreggiare quanti intendono minacciare l’integrità e la sicurezza della Gran Bretagna.
Ed è proprio sull’individuazione dei “veri colpevoli” che si è aperta la polemica tra il The Guardian e il Daily Mail. Il The Guardian, quotidiano indipendente e noto per aver regolarmente pubblicato le rivelazioni dell’ex agente dell’NSA, non ha risparmiato le proprie critiche ai vertici politici riguardo il ruolo giocato dalla Gran Bretagna nello scandalo Datagate; al contrario, il Daily Mail si è schierato affianco al Primo Ministro simpatizzando per le scelte fatte dai servizi segreti britannici poiché volti a proteggere il proprio paese
Da questa istantanea si può percepire che aria si respiri per le vie di Londra. Ad ogni modo, al di là delle sfumature, delle fazioni politiche e delle verità inconfutabili, resta il fatto che il governo britannico abbia subito un duro colpo in termini d’immagine; governo al momento intrappolato in labirinto politico dal quale sta tendando disperatamente di uscire.
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