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24-02-2014

Ucraina libera ………….. ma da cosa

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L’Ucraina di Yanukovich si sgretola nel sangue, la linea dura del dittatore non regge la spinta europeista e naufraga sulle barricate di disoccupati, studenti,operai,impiegati, ma soprattutto professionisti  della guerriglia urbana.

Tutti uniti ed organizzati militarmente contro un uomo, un partito, una cultura ancora troppo legati ai modelli repressivi dell’est.

Il 25 febbraio dovrebbe essere completato il governo di unità nazionale, il nuovo Premier designato ad interim è Oleksandr Turchynov, braccio destro e fedelissimo di Yulia Tymoshenko, leader nel 2004 della rivolta arancione.

È un ritorno al passato, senza idee innovatrici né in campo economico e sembrerebbe neppure nelle politiche occupazionali, come in tutte le rivolte popolari prive di humus culturale si assiste a scene già viste.

La  faraonica villa dell’ex premier sparata in televisione come icona del degrado politico e degli sprechi di regime per giustificare il ritorno dei politici precedentemente sfiduciati ed in odore di corruzione.

La Timoshenko  dopo  quattro anni di detenzione è stata liberata ed è tornata ad arringare la folla, il governo provvisorio intanto a colpi di decreti demolisce la precedente architettura legislativa ed elimina ministri e burocrati sgraditi.

Ormai è chiaro la battaglia è tra Russia e Europa / Usa  per sottrarre l’Ucraina all’influenza sovietica relativamente a risorse energetiche ed utilizzo di siti strategici per la gestione dei futuri rischi geopolitici.

La Ashton e Putin dichiarano preoccupazione  per una possibile scissione territoriale del paese pur sapendo bene che le politiche di controllo strategico porteranno ad una sicura divisione politico – territoriale.

L’Ucraina di domani per sopravvivere dovrà prevedere nuove alleanze politiche sia in Europa che nei paesi vicini, senza dimenticare mai che circa la metà degli elettori resta filosovietica, anche il "partito delle Regioni" ha scaricato Yanukovich, ritenendolo l’unico responsabile del disastro, ma per converso rimane stabilmente inserito nel panorama partitico del paese.

Il  futuro capo del governo ucraino sarà scelto tra Petro Poroshenko  partito  indipendente e Arsenij Yatsenyuk riconosciuto leader dell’opposizione e delle proteste di piazza, volto noto per i negoziati con Yanukovich, crediamo che la scelta cada su quest’ultimo.

L’economia ucraina vive una crisi profonda tra corruzione generalizzata e gestione oligarchica serve liquidità,  e sono in molti, oggi, a proporre prestiti  speciali, ma attenzione errate politiche economiche potrebbero spingere il paese verso il baratro i cui effetti negativi colpiranno anche l’Europa.  

© Riproduzione Riservata

Sergio Giangregorio

Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali. Perfezionato presso L’Università degli Studi Roma 3 in “ Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale di primo e secondo livello“ Docente universitario a contratto in materie investigative con specifico expertise sulla sicurezza in aree urbane, sulle tecniche di intelligence e di peacekeeping. Esperto di comunicazione in situazioni estreme.

Giornalista investigativo ed analista di intelligence , come Ghost writer ha elaborato numerosi studi strategici coprendo tutti i teatri di guerra dai balcani , al vicino oriente seguendo i conflitti in Afganistan, Iraq e nel nord-Africa.

Presidente del Centro Europeo Orientamento e Studi – Ente morale di diritto privato per la difesa dei diritti civili.

Direttore Responsabile del magazine online Convincere.

Website: www.sergiogiangregorio.it

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