È un ritorno al passato, senza idee innovatrici né in campo economico e sembrerebbe neppure nelle politiche occupazionali, come in tutte le rivolte popolari prive di humus culturale si assiste a scene già viste.
La faraonica villa dell’ex premier sparata in televisione come icona del degrado politico e degli sprechi di regime per giustificare il ritorno dei politici precedentemente sfiduciati ed in odore di corruzione.
La Timoshenko dopo quattro anni di detenzione è stata liberata ed è tornata ad arringare la folla, il governo provvisorio intanto a colpi di decreti demolisce la precedente architettura legislativa ed elimina ministri e burocrati sgraditi.
Ormai è chiaro la battaglia è tra Russia e Europa / Usa per sottrarre l’Ucraina all’influenza sovietica relativamente a risorse energetiche ed utilizzo di siti strategici per la gestione dei futuri rischi geopolitici.
La Ashton e Putin dichiarano preoccupazione per una possibile scissione territoriale del paese pur sapendo bene che le politiche di controllo strategico porteranno ad una sicura divisione politico – territoriale.
L’Ucraina di domani per sopravvivere dovrà prevedere nuove alleanze politiche sia in Europa che nei paesi vicini, senza dimenticare mai che circa la metà degli elettori resta filosovietica, anche il "partito delle Regioni" ha scaricato Yanukovich, ritenendolo l’unico responsabile del disastro, ma per converso rimane stabilmente inserito nel panorama partitico del paese.
Il futuro capo del governo ucraino sarà scelto tra Petro Poroshenko partito indipendente e Arsenij Yatsenyuk riconosciuto leader dell’opposizione e delle proteste di piazza, volto noto per i negoziati con Yanukovich, crediamo che la scelta cada su quest’ultimo.
L’economia ucraina vive una crisi profonda tra corruzione generalizzata e gestione oligarchica serve liquidità, e sono in molti, oggi, a proporre prestiti speciali, ma attenzione errate politiche economiche potrebbero spingere il paese verso il baratro i cui effetti negativi colpiranno anche l’Europa.
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