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09-02-2015

UCRAINA: NUOVO INCONTRO A MINSK

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Appuntamento fissato a Minsk nella giornata di mercoledì 11 febbraio.  Obiettivo? Cercare di riportare le parti al tavolo delle trattative, dopo che gli accordi firmati nel settembre scorso non hanno avuto gli effetti sperati: la crisi in Ucraina, che dall’aprile 2014 ha causato oltre cinquemila vittime, invece di spegnersi gradualmente si è pericolosamente riaccesa e continua a crescere d’intensità. 

Il rischio di oltrepassare una soglia oltre la quale non sarà più possibile tornare indietro ha spinto i leader di Francia e Germania a chiedere un nuovo incontro con Mosca e Kiev. Tuttavia, come sostenuto dal Segretario agli Affari Esteri britannico Philip Hammond, non si può nemmeno parlare di un Minsk Plus dal momento che non esiste un testo pronto a essere firmato . Nella capitale bielorussa sarà proposto un pacchetto di misure per arginare la crisi e si cercherà di trovare un’intesa fondamentale che possa poi portare alla firma di un nuovo e definitivo accordo.

Diversi, però, sono gli argomenti che scottano. Su tutti, la possibilità che gli Stati Uniti inviino armi pesanti alle forze governative ucraine. Chiaramente, qualora Washington dovesse portare avanti tale piano, l’incontro fissato per mercoledì si tramuterebbe in un fiasco. 

Nel frattempo l’Europa frena: l’asse diplomatico Parigi-Berlino ha ripetuto di essere assolutamente contrario a una simile evenienza credendo solo alla possibilità di una soluzione politica. Dalla Security Conference di Monaco, infatti, Angela Merkel ha dichiarato che non è possibile immaginare una situazione nella quale un miglior equipaggiamento delle truppe ucraine possa impressionare Putin tanto da indurlo a pensare di uscire sconfitto sul piano militare. Per Mosca, invece, l’idea della Casa Bianca causerebbe un ulteriore deterioramento della situazione: secondo il Ministro degli Affari Esteri Sergej Lavrov, infatti, si tratterebbe di un piano carico di imprevedibili conseguenze .

Non è chiaro fin dove Mosca sia disposta a spingersi. L’impressione, però, è che il braccio di ferro sull’Ucraina sia l’ennesima prova di forza di una potenza ferita: che sia la crisi economica interna a spingere il Cremlino alla ricerca di una preziosa vittoria politica? 

(fonte immagine stratfor.com)

© Riproduzione Riservata

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

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