Settimana 1: 15 febbraio – 21 febbraio. Al 18 febbraio, nessuno dei tre punti in questione era stato rispettato: i resoconti dell’OSCE raccontano di violenti combattimenti, di armi pesanti stazionarie sulla linea di fronte, e di restrizioni alla libertà di movimento degli ispettori.
Settimana 2: 22 febbraio – 28 febbraio. Al 24 febbraio, nonostante qualche timido miglioramento, la situazione era rimasta sostanzialmente invariata: l’area attorno a Donetsk ancora epicentro degli scontri, poca chiarezza da entrambe le parti circa il ritiro delle armi pesanti, persistenti restrizioni alla missione dell’OSCE.
Settimana 3: 1 marzo – 7 marzo. L’area di Donetsk è rimasta “epicentro” di scontri più o meno intensi tra i due schieramenti: anche se il numero delle violazioni sembra registrare un calo rispetto alle due settimane precedenti, la situazione resta nel suo complesso precaria.
Settimana 4: 8 marzo – 14 marzo. Il pieno rispetto dei tre punti in questione procede a rilento e non si registrano progressi particolarmente significativi. Se nell’Oblast di Lugansk gli accordi sembrano poter reggere con maggior facilità, lo stesso non può essere detto per quanto riguarda l’Oblast Donetsk.
Settimana 5: 15 marzo – 21 marzo. La situazione in Ucraina orientale resta mutabile e imprevedibile; non presenta garanzie circa il completo rispetto dei primi tre punti previsti dall’accordo firmato a Minsk, specialmente nel breve periodo. I combattimenti si sono concentrati nelle aree di Donetsk e Shyrokyne.
Settimana 6: 22 marzo – 28 marzo. In termini generali, così come rilevato in precedenti Weekly Update, ci sono, al momento, poche garanzie circa una piena implementazione dell’accordi di Minsk.
Settimana 7 : 29 marzo – 4 aprile. Entrambe le parti non hanno smesso di violare i primi tre punti dell’accordo di Minsk; i dati estrapolati dai rapporti della SMM (Special Monitoring Mission to Ukraine) mostrano come la situazione in Ucraina orientale rimanga precaria e imprevedibile.
Settimana 8: 5 aprile – 11 aprile. In termini generali, la situazione in Ucraina orientale non è cambiata molto nelle ultime settimane. Le misure previste dall’accordo di Minsk ricevono ancora un’attuazione parziale.
Settimana 9: 12 aprile – 18 aprile. La situazione attorno alle città di Donetsk e Shyrokyne resta instabile, cosa che rende impossibile procedere con una piena implementazione dell’accordo di Minsk.
Settimana 10: 19 aprile – 25 aprile. Le aree attorno a Donetsk (specialmente attorno all’aeroporto e al villaggio di Avdiivka) e a Shyrokyne restano teatro di combattimenti tra le Forze Armate Ucraine e quelle della Repubblica Popolare di Donetsk (RPD).
Gli scontri nell’area di Donetsk sono stati particolarmente intensi nelle giornate di lunedì 20 e di mercoledì 23; nelle stesse ore, invece, la situazione attorno a Shyrokyne è rimasta sostanzialmente tranquilla. Qui, la SMM (Special Monitoring Mission to Ukraine) aveva avviato dei negoziati tra le parti volti a rendere possibile una completa cessazione delle ostilità e, nella giornata di venerdì 24, c’erano i presupposti per procedere a una demilitarizzazione dell’area; tuttavia, durante le 24 ore successive, si sono registrati i combattimenti più accesi dal mese di febbraio.
Nonostante sia stato più volte annunciato il ritiro delle armi pesanti, come mortai e altri pezzi d’artiglieria da 120 mm, queste continuano ed essere impiegate da entrambe le parti. Inoltre, la presenza di armi pesanti è stata osservata dagli ispettori della SMM sia nelle aree controllate dalle forze governative, sia nelle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (RPL). Infine, dai controlli effettuati in diversi siti di raccolta, è stata notata l’assenza di armamenti precedentemente registrati.
La libertà di accesso e di movimento della SMM ha subito restrizioni da entrambe le parti, generalmente giustificate per “motivi di sicurezza”. La maggior parte degli episodi registrati nel corso della settimana ha avuto natura temporanea: agli ispettori è stato sovente richiesto di mostrare i propri documenti per poter passare oltre checkpoint e altri posti di blocco.
La presenza di ordigni inesplosi continua a essere un problema, anche se in certe zone procedono le operazioni di bonifica. Alla presenza di sfollati, si aggiunge la mancanza di medicine ed altri beni di prima necessità.
Note circa la raccolta e lettura dei dati. I dati raccolti nella tabella (Figura 1) indicano il numero dei casi in cui è avvenuta una violazione dell’accordo di Minsk. I dati sono stati estrapolati dai rapporti pubblicati dalla Special Monitoring Mission to Ukraine dell’OSCE[1]. Si prega di considerare i dati riportati in tabella come puramente indicativi.