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22-07-2015

Mappa della Crisi Ucraina - Aggiornamento maggio/giugno

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L’obiettivo di questo breve rapporto è duplice: fornire un resoconto di quanto accaduto in Ucraina durante i mesi di maggio e giugno, e rilevare le conseguenze del conflitto sulle vite della popolazione civile.

Scontri tra le forze governative e quelle della RPD-RPL[1] a parte, le difficoltà che chi abita nella regione del Donbass si trova ad affrontare possono essere così classificate:

1-      Carenza o mancanza di acqua, elettricità, gas e carburante;

2-      Presenza di mine e/o munizioni inesplose (dette anche UXOs – Unexploded ordnance);

3-      Generici problemi di natura economica;

4-      Problemi di natura medico-assistenziale;

5-      Problemi legati alla libertà di movimento.

Il rapporto illustra una serie di casi e vicende emerse nel corso degli ultimi due mesi. Si consideri, dunque, che quanto raccontato potrebbe non trovare più riscontro nella situazione attuale.

COMBATTIMENTI IN UCRAINA ORIENTALE

Oblast di Donetsk

In termini semplificativi, si possono individuare tre aree in cui gli scontri tra l’esercito ucraino e le forze della RPD hanno avuto luogo: una centrale (comprendente l’area di Donetsk), una meridionale (comprendente l’area di Shyrokyne) e una orientale (comprendente una serie di villaggi e città a ridosso del confine tra gli Oblast di Donetsk e Lugansk).

Per quasi tutto il mese di maggio, nonostante le quotidiane violazioni del cessate il fuoco, la situazione attorno alla città di Donetsk è rimasta relativamente stabile e tranquilla. Tuttavia, tra il 23 e il 25 maggio, c’è un progressivo peggioramento: rispetto a una media di 5 episodi al giorno, il 23 maggio ne sono stati registrati 8, 11 il 24 e, 19 il 25. Dopo un breve ritorno alla “normalità”, durato fino alla fine del mese, la situazione si è nuovamente deteriorata raggiungendo, il 4 giungo, un picco di 42 episodi. Nei giorni seguenti, i bombardamenti hanno avuto intensità variabile. Il 29 giungo è da considerarsi come il giorno più critico: stando ai resoconti della SMM (Special Monitoring Mission to Ukraine), si sono verificati 57 episodi. Nel mese di giugno si è fatto anche maggiormente ricorso ad armamenti pesanti vietati dagli accordi di Minsk: mortai da 120mm, pezzi d’artiglieria da 122/152mm e sistemi MRL (Multiple Rocket Launcher).

Per ragioni di sicurezza, gli ispettori dell’OSCE non hanno avuto modo di accedere regolarmente all’area di Shyrokyne. Tuttavia, ciò è indicativo di quanto la situazione attorno al villaggio sia ancora precaria. Il 29 giungo, la SMM ha confermato che il villaggio era stato completamente abbandonato dai suoi abitanti e che circa l’80% dei suei edifici era stato distrutto.  Inevitabilmente, la battaglia per Shyrokyne ha visto un massiccio impiego di armi pesanti (carrarmati, razzi anticarro, mortai da 120mm, artiglieria da 122mm e lanciarazzi Grad).  A nord del villaggio, a circa 15-20 km, i bombardamenti hanno coinvolto le forze della RPD e dell’esercito ucraino posizionate in Sartana, Gnutove, Pyshchevik, Oktyabr e Krasnoarmiiske (RPD). Altri 25-30 km verso nord, gli scontri hanno coinvolto i villaggi Anadol, Hranitne e Lukove.

Nell’area orientale dell’Oblast di Donetsk, i bombardamenti si sono concentrati tra vari villaggi situati lungo la linea di fronte: Kirove, Semyhirya, Myroniv’skyi, Luhanske, Horlivka, Yenakieve, Savelivka e Debaltseve[2].

La mattina del 23 maggio, la SMM ha udito colpi d’arma da fuoco originati a 1-2 km verso nord/nord-est rispetto alla città di Ternove (RPD); il 20 giugno, la SMM ha udito 8 esplosioni provenienti dall’area di Krynychky (RPD); infine, il 27 giugno, nel villaggio di Shakhta (Gov), un uomo è morto quando il suo garage è stato colpito da un diretto colpo d’artiglieria. Tuttavia, la mancanza d’informazioni fondamentali, rende impossibile contestualizzare con precisione tali episodi.

Oblast di Lugansk

In termini generali, la situazione nell’Oblast di Lugansk ha dato maggiori segni di “stabilità” rispetto a quanto accaduto nella vicina regione di Donetsk: nel mese di maggio, 1,5 è stato il numero medio di episodi registrati su base quotidiana; valore salito a 3,4 nel mese di giugno[3]. Tra le aree maggiormente coinvolte ci sono i villaggi governativi di Trokhizbenka, Shchastya e Stanytsia Luhanska; la zona compresa tra Troitzke e Bobrove lungo la linea di contatto; e i villaggi di Slovianoserbsk, Pervomaisk e le aree a nord della città di Lugansk.

 

MANCANZA DI ACQUA, ELETTRICITA', GAS E CARBURANTE

Oblast di Lugansk

I bombardamenti che hanno coinvolto l’area centro-occidentale dell’Oblast di Lugansk, hanno causato il danneggiamento di vari condotti idrici e di una stazione di pompaggio presso Zolote. Stando a quanto dichiarato dal vice-presidente dell’amministrazione regionale, al 23 giungo, circa 20 mila persone si trovavano senza acqua corrente; Lomuvatka[4], Yuzhne Lomuvatka[5], Toshkivka[6], Popasna[7], Bobrove, Nyzhne, Novotoshkivske e Pervomaisk sono i nomi dei centri abitati che hanno dovuto far fronte all’emergenza. Sempre a causa dei bombardamenti, i villaggi di Troitzke e Novozvanivka si sono trovati senza elettricità.

Nella parte centrale dell’Oblast di Lugansk, la situazione più problematica è stata vissuta dai villaggi villaggi di Trokhizbenka e Khrystove[8]. La stazione di pompaggio di Raivka è stata colpita da colpi d’artiglieria attorno al 24 maggio, lasciando circa 30000 persone senz’acqua corrente. Anche villaggi di Vesniane, Hrechyshkyne, Kapitanove e Muratove sono rimasti senz’acqua. Nei giorni seguenti, la stessa problematica si è estesa alla città di Lugansk, restando una delle questioni più pressanti fino a metà giugno. Nell’area, al 23 giungo, oltre 23 mila persone si trovavano senza elettricità, compresi i villaggi di Kriakivka, Lobachevo, Lopaskine e Krymske. I villaggi di Stanytsia Luhanska, Obozne e Khrystove si sono trovati senza né acqua né elettricità[9].

A sud della città di Lugansk, nella parte meridionale della regione, gli abitanti di Vodotok hanno dovuto far fronte a una mancanza sia di acqua che di gas.

Oblast di Donetsk

Nell’Oblast di Donetsk, questo tipo di problematica sembra essere stata molto meno diffusa. Gli abitanti di Hranitne hanno riferito alla SMM che spesso è venuta a mancare la corrente a causa dei danneggiamenti subiti dalle linee di trasmissione. Danni alle tubature dell’acqua in Horlivka hanno causato problemi nell’afflusso di acqua corrente al distretto di Kirovskyi della città di Donetsk. Nella stessa Donetsk, e nelle sue vicinanze, è stata denunciata la mancanza di carburante: stando ai rapporti della SMM, delle 15 stazioni di servizio presenti in Donetsk, Makiivka e Khartsyzk[10], nessuna aveva carburante disponibile.

 

PRESENZA DI MINE E/O MUNIZIONI INESPLOSE (UXOs)

Oblast di Donetsk

I centri abitati di Hrozne[11], Bulavynkse, Karlivka[12], Slavne[13], Taramchuck[14], e Artemivsk hanno sofferto la presenza di mine. Il caso di Artemivsk è indicativo di come questi ordigni possano avere forti ripercussioni sulla vita della popolazione civile, non solo in termini di sicurezza personale: con solo 1/3 dei terreni rimasto coltivabile, la presenza dei campi minati ha avuto un impatto negativo sull’economia locale.

Oblast di Lugansk

Nell’Oblast di Lugansk la presenza di mine è stata riscontrata in almeno quattro aree: nei pressi di Stanytsia Luhanska[15], Zolote[16], Yuzhne Lomuvatka, e Krasnodon. Come nel caso di Artemivsk, Yuzhne Lomuvatka e Krasnodon hanno subito evidenti danni economici. A Yuzhne Lomuvatka le attività agricole sono cessate completamente. A Krasnodon, invece, dove l’agricoltura è la seconda risorsa economica per importanza (costituendo il 12% delle entrate), 6 mila su 24 mila ettari di campi sono a resi inutilizzabili per la presenza di mine e di UXOs[17]. In generale, per quanto riguarda le aree controllate dalla RPL, altri 51 mila ettari necessitano operazioni di bonifica.

 

PROBLEMI DI NATURA ECONOMICA

Oblast di Lugansk

A Krasnodon, il prezzo dei prodotti alimentari per bambini si è quintuplicato rispetto al periodo pre-crisi; a Kniahynivka, invece, i prezzi sono talmente alti da costringere le persone a spostarsi nell’Oblast di Donetsk, nelle aree controllate dalla RPD, per acquistare prodotti di varia natura e beni di prima necessità.

All’aumento dei prezzi, si affianca un calo delle entrate individuali. In termini più diretti, il conflitto ha causato l’interruzione di varie attività produttive, come gli scavi nelle miniere e le attività agricole. In termini indiretti, invece, ha portato alla riduzione e al mancato pagamento di salari e pensioni.

In Vodotok, stando a quanto sostenuto dai residenti, le pensioni non sono pagate dal giugno del 2014. Nella città di Lugansk, le pensioni sono state pagate solo due volte nel corso del 2015. In Krasnodon, il corpo insegnanti e lo staff di una scuola hanno raccontato di non aver ricevuto il proprio salario dal gennaio scorso; in una struttura pediatrica riabilitativa, invece, la mancanza di fondi ha portato all’abbandono di buona parte del personale. In Novodarivka, gli insegnanti di una scuola hanno raccontato alla SMM di aver ricevuto solo una parte minima del loro salario dal giugno del 2014. Una miniera di carbone nei pressi di Verhulivka ha cessato quasi del tutto ogni attività da circa un anno[18].

Oblast di Donetsk

La città di Artemivsk ha palesato problemi legati a una forte disoccupazione e a una bassa produttività: stando a quanto dichiarato dal direttore dell’Ufficio per l’Impiego, circa 50 medie-imprese hanno abbandonato la città dall’inizio del conflitto; le grandi compagnie industriali, invece, hanno tagliato considerevolmente produzione e ore di lavoro.

In Budionivskyi (distretto della città di Donetsk), dato l’aumento dei prezzi, una famiglia ha raccontato alla SMM di poter contare solo sul proprio orto come fonte di sostentamento. In Novazovsk, invece, i prezzi nel mercato locale erano circa il doppio di quelli registrati in Mariupol.

 

PROBLEMI DI NATURA SOCIO-ASSISTENZIALE

Oblast di Lugansk

Mancanza di medicinali e personale costituisce un problema che ha colpito varie città nella regione: Oleksandrivsk[19] (periferia di Lugansk), Slovianoserbsk[20], Vodotok, Krasnodon[21], Krasne, Rovenky e Stanytsia Luhanska.

Oblast di Donetsk

Uno degli ospedali della città di Donetsk, visitato dalla SMM il 6 giugno, si è trovato a fronteggiare una mancanza di medicine e di altre risorse fondamentali.

 

PROBLEMI LEGATI ALLA LIBERTÁ DI MOVIMENTO DEI CIVILI

Oblast di Lugansk

I casi più rilevanti sono quelli di Stanytsia Luhanska e di Trokhizbenka, i cui ponti collegano le aree controllate dalle forze governative con quelle della RPL. Stando a quanto dichiarato da un uomo del battaglione Chernihiv, di stanza al checkpoint delle Forze Armate Ucraine presso Stanytsia Luhanska, circa 300-400 civili tentano di attraversare il ponte ogni giorno. Le difficoltà sperimentate nello spostarsi da una zona all’altra impediscono gli agricoltori, ad esempio, di vendere i propri prodotti; similarmente, per molte altre persone è quasi impossibile raggiungere il proprio luogo di lavoro.

Anche l’impossibilità di rinnovare i documenti personali fa si che la libertà di movimento sia ridotta: in Krasnodon, ad esempio, alcune persone hanno riferito alla SMM di non poter attraversare il confine con la Federazione Russa, cosa che permetterebbe loro di acquistare beni di prima necessità o di usufruire di servizi medico-sanitari.

Oblast di Donetsk

Raggiungere la città di Artemivsk dalle aree controllate dalla PRD presenta molte difficoltà e le possibilità di passare tutti i checkpoint sono limitate. Anche in questo caso i pendolari sono fortemente penalizzati, complice l’assenza di mezzi di trasporto pubblici e i lunghi tempi di attesa presso gli stessi checkpoint. 

 



[1] RPD: Repubblica Popolare di Donetsk. RPL: Repubblica Popolare di Lugansk.

[2] Inevitabilmente, i bombardamenti non hanno risparmiato i villaggi presenti oltre la linea di confine che separa gli Oblast di Donetsk e Lugansk.

[3] Quest’aumento è il frutto di intensi bombardamenti avvenuti a nord della città di Lugansk il 18 giungo, quando si è raggiunto un picco di 23 episodi.

[4] Il 4 giungo, abitanti del villaggio hanno riferito alla SMM che il flusso di acqua corrente si era interrotto due settimane prima.

[5] Il 18 giungo, la SMM è stata informata del fatto che il villaggio si trovava senza acqua corrente da circa metà marzo.

[6] Il 10 giungo, una residente ha riferito alla SMM che circa 1000 abitanti si trovavano senza acqua corrente.

[7] Il 26 giungo, due abitanti hanno riferito alla SMM che il villaggio si trovava nuovamente rifornito di acqua corrente.

[8] Il primo era senza né gas né corrente elettrica da circa un anno; il secondo, invece, al 7 di maggio, si trovava senza né elettricità né acqua corrente dall’agosto del 2014

[9] Nel mese di aprile, la centrale elettrica di Obozne ha subito seri danneggiamenti e, di conseguenza, sia Obozne sia Khrystove si sono trovati senza né  acqua né elettricità.

[10] Data la loro posizione geografica, i centri di Makiivka e Khartsyzk non sono riportati sulla mappa, ma sono considerati parti integranti dell’area di Donetsk.

[11] Un ragazzino di 15 anni avrebbe perso la vita a causa di una mina.

[12] Alcuni abitanti del villaggio hanno riportato la presenza di munizioni d’artiglieria inesplose.

[13] Le operazioni di sminamento, avviate dalle Forze Armate Ucraine, non sono state ancora portate a compimento.

[14] Stando a quanto riportato dalle Forze Armate Ucraine, la strada tra Taramchuck e Oleniivka è minata.

[15] Un paziente è stato ricoverato perché ferito alla gamba dall’esplosione di una mina.

[16] La presenza di mine, stando ai rapporti della SMM, renderebbe impossibile avviare i lavori di riparazione della stazione di pompaggio danneggiata dai bombardamenti.

[17] La produzione di verdure, ad esempio, è crollata passando da 230 ettari coltivati nel periodo pre-conflitto, ai 30 ettari attuali. Circa 2 mila ettari dovrebbero essere bonificati nei prossimi mesi.

[18] Al momento, nella miniera, lavorano solo 400 ingegneri rispetto 1586 persone presenti prima del conflitto. Il compito degli ingegneri è di pompare acqua e gas fuori dalla miniera, mantenendola in modalità non-operativa.

[19] Per una penuria di vaccini, la somministrazione è diventata a pagamento.

[20] L’ospedale ha lamentato una seria mancanza di medicinali di base, come antidolorifici e antibiotici.

[21] I servizi pediatrici sono stati resi a pagamento.

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Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

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