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04-04-2015

Elezioni in Kazakistan - il nostro punto di vista

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Grazie all’art. 41 (comma 1-3) della costituzione kazaka introdotto con un emendamento nel febbraio 2011, Nursultan Nazarbayev, ha indetto elezione presidenziali anticipate che si terranno il giorno 26 aprile.

Ufficialmente si è voluta motivare la prossima competizione elettorale con la necessità di superare l’attuale crisi economica ed il pericoloso nazionalismo russo, nella realtà il vero motivo è quello di riprogrammare una decisa continuità politica per l’anziano leader kazako, nella logica di avere un uomo forte al comando per far fronte alle nuove minacce incombenti in questo 2015, senza aspettare la naturale scadenza della legislatura nel 2016.

Il  punto di forza del presidente uscente si declina con una indiscussa capacità di gestire con rigore ed efficacia la composita situazione interna, rappresentata da 140 diversi gruppi etnici e da numerose confessioni religiose.

Nessuno, infatti, né in Occidente né in Asia ha interesse al verificarsi di esperienze drammatiche come quelle tristemente famose della cosiddetta primavera araba.

Il Kazakistan è attualmente considerato a livello internazionale la zona cuscinetto utile per ostacolare il traffico di droga proveniente dall’Afghanistan e quindi bloccare il flusso di finanziamenti  agli estremisti di natura islamica.

Nazarbayev ha, inoltre, costruito un ottimo equilibrio sia con Putin che con Obama che con gli altri leader occidentali, per questo vincerà ancora lui le elezioni con delle percentuali schiaccianti tra il 95 e il 98%.

Il paese si presenterà così all’Expo 2017 in programma ad Astana con una riaffermata stabilità politica e con aumentati interessi stranieri nel campo energetico. La crisi economica e l’embargo russo, hanno infatti danneggiato il pil kazako anche la neonata Unione Eurasiatica non sembra avere dato margini significativi di crescita, il programma del presidente uscente è quindi incentrato fortemente sul rilancio economico e la governabilità.

I candidati alle presidenziali sono 22, troppi ed inutili per questo tipo di elezioni, sono uomini civetta, di questi soltanto due presentati dai partiti presenti in Parlamento, Nazarbayev e per il partito comunista Turgun Syzdykov. Le percentuali che potranno raccogliere gli avversari del presidente uscente saranno ridicole, tra lo 0,1 e 1,5%, spalancando così le porte al sesto mandato consecutivo di Nazarbayev.

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Sergio Giangregorio

Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali. Perfezionato presso L’Università degli Studi Roma 3 in “ Modelli Speculativi e ricerche educative nell’interazione multimediale di primo e secondo livello“ Docente universitario a contratto in materie investigative con specifico expertise sulla sicurezza in aree urbane, sulle tecniche di intelligence e di peacekeeping. Esperto di comunicazione in situazioni estreme.

Giornalista investigativo ed analista di intelligence , come Ghost writer ha elaborato numerosi studi strategici coprendo tutti i teatri di guerra dai balcani , al vicino oriente seguendo i conflitti in Afganistan, Iraq e nel nord-Africa.

Presidente del Centro Europeo Orientamento e Studi – Ente morale di diritto privato per la difesa dei diritti civili.

Direttore Responsabile del magazine online Convincere.

Website: www.sergiogiangregorio.it

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