Diminuisce del 5% a livello globale il fatturato aggregato delle aziende che trattano armamenti convenzionali, ma per converso aumenta il business nelle attività di cyber-sicurezza e quindi, nella cyberwar, colossi come Eads Cassidian e Raytheon stanno orientando gli investimenti, la ricerca e lo sviluppo progettuale sulla protezione dei dati e dei Network, sui servizi di simulazione e sul supporto operativo alle aziende ed agli Enti.
In questo momento la corsa agli armamenti atomici viene sostituita dalla corsa agli armamenti destinati alla guerra informatica con un incremento quotidiano, il target è decisamente più vasto e diversificato non sono, infatti, solo le strutture militari ad essere in pericolo ma le Imprese ad ogni livello, i Media, le Banche, le Istituzioni, le Organizzazioni.
Spiarle, carpirne i segreti e mettere fuori uso i rispettivi strumenti informativi, può trasformarsi in una posizione di vantaggio economico per altre Società, la nuova guerra è quindi diversa ma potenzialmente distruttiva quanto la minaccia nucleare.
Le Pubbliche opinioni internazionali tendono a sottovalutare la situazione non avendo percepito la gravità del pericolo ponendosi in una condizione di bassa vigilanza, i Governi negano le loro cyber – operazioni e non aprono una mediazione sul problema, come invece avvenne nella guerra fredda per il nucleare, con il risultato che la corsa ai cyber-armamenti è diventata la minaccia più seria per la sicurezza del mondo.
Su tutto questo guadagnerà il business di settore poiché sarà attivo sia per creare attacchi che per creare sistemi difensivi fino a confondere gli uni con gli altri dato che, come sempre, la miglior difesa è l’attacco.
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