Il Premier Conte ha infatti dichiarato lo stato emergenziale fino al 31 luglio, questo non significa che il distanziamento sociale debba obbligatoriamente esserci per sei mesi, ma per raggiungere un contenimento valido all’epidemia occorre rimanere isolati certamente fino a maggio inoltrato, non prima.
Questo tipo di abduzione parte dalla proiezioni degli elementi reali a disposizione e dalla valutazione dello storico acquisito, la possibilità di errore è bassa.
Nonostante in questo periodo siano tutti diventati specialisti di qualche cosa senza avere nessuna competenza in merito, nessuno discute con chiarezza sui tempi necessari per uscire dalla crisi e la criticità più significativa è senza dubbio nella comunicazione istituzionale.
Occorre comunicare la verità sui mesi ancora necessari da passare in isolamento; occorre una visione prospettica, una programmazione, una pianificazione del tempo in cui saremo ancora obbligatoriamente chiusi in casa.
La resilienza è possibile se la comunicazione sarà sincera, realistica, siamo tutti soldati in questa guerra ma dobbiamo sapere come continuare a combattere e per quanto tempo.