Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie.

A+ A A-
02-05-2013

DRONE SU ISRAELE: ARRIVA LA SMENTITA DEGLI HEZBOLLAH

Rate this item
(5 votes)
Drone Drone

Il 25 aprile l’aeronautica israeliana ha abbattuto, a circa 8 km dalla città di Haifa, un drone proveniente dal Libano. Il portavoce degli Hezbollah, indiziati principali, aveva glissato sulle accuse affermando di non avere informazioni in suo possesso. A cinque giorni dall’accaduto, Martedì 30 aprile, è arrivata la smentita ufficiale da parte del braccio armato del “Partito di Dio”. In un videomessaggio, il leader Hassan Nasrallah ha espressamente dichiarato la propria estraneità, sottolineando che agli Hezbollah non mancherebbe certo il coraggio di prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Inoltre, passando al contrattacco, ha messo in guardia Israele da tentare ogni sorta di azione militare in Libano: contrariamente a quanto potrebbero pensare i vertici militari, ha dichiarato Nasrallah, le truppe israeliane non avrebbero vita facile oltre il confine data la presenza di una fiera resistenza determinata a difendere il Libano da ogni attacco esterno. 

Non solo: stando a quanto riportato sul Jerusalem Post, Nasrallah ha individuato proprio in Israele il “mandante” del drone, ritenendolo capace di inviare un proprio APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto) verso il Libano, per poi farlo tornare verso le proprie coste in modo da abbatterlo scaricandone la paternità sugli Hezbollah. Tuttavia, tale accusa sembra reggersi su fragili fondamenta: cosa avrebbe ricavato Israele da una simile mossa? Il pretesto per un intervento militare? Anche qualora si ritenesse Israele capace di attuare uno stratagemma di questo tipo, in termini puramente logici, una scelta del genere pare priva di senso: perché distruggere un proprio APR ora, quando solo sei mesi fa avrebbe potuto scatenare un’offensiva in Libano in risposta al drone abbattuto il 6 ottobre? Semmai, più accettabile risulta l’ipotesi, avanzata dallo stesso Nasrallah, secondo la quale ad inviare il drone potrebbe essere stata una fazione loro ostile che avrebbe tratto un quale beneficio da un eventuale scontro con Israele.

Al momento sulla vicenda aleggiano ancora più ombre che luci; sarà quindi necessario attendere i primi esiti delle missioni di ricerca dei frammenti del drone per poter avere un quadro più nitido.

© Riproduzione Riservata 

Alessandro Mazzilli

Laurea in Scienze Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Esperto in Politica Estera di Difesa e Sicurezza e sulle relazioni Euro – Atlantiche.

Analista Geopolitico

Consulente in Servizi di Stuarding e controlli di sicurezza.

Geoeconomia

Eversione e Terrorismo

Geopolitica

Risorse Energetiche

Cyber Warfare

Copyright CEOS 2012 - 2015. All rights reserved.