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06-05-2013

ISRAELE ATTACCA LA SIRIA MA IL VERO OBIETTIVO RIMANE L’IRAN

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Domenica mattina 5 maggio i jet israeliani hanno colpito, per la seconda volta in tre giorni, diverse strutture militari vicino a Damasco uccidendo decine di soldati vicino al palazzo presidenziale.

I raid aerei hanno colpito basi della guardia repubblicana e un importante centro di ricerca militare a Jamraya che secondo fonti USA dovrebbe essere il principale impianto di armi chimiche in Siria.

E’ stato colpito anche un deposito di armi vicino a Damasco dove, a detta di Israele, erano stipati “missili sofisticati” iraniani che dovevano essere trasferiti a Hezbollah in Libano.

La Siria considera gli attacchi come una “dichiarazione di guerra” e ha dichiarato di essere aperta a tutte le “opzioni”, è comunque estremamente improbabile una eventuale rappresaglia siriana.

Israele a scanso di equivoci ha schierato, lungo la frontiera settentrionale, le sue batterie di difesa missilistica, razzi intercettori Iron Dome ed ha chiuso i voli civili a nord di Haifa.

Benjamin Netaniahu ha cercato di convincere il presidente Assad che gli attacchi aerei effettuati vicino a Damasco non hanno lo scopo di indebolire lui a vantaggio dei ribelli ma semplicemente, Israele non può permettere che armi ad alta tecologia possano giungere nelle mani di Hezbollah, quindi, secondo Israele, non c’è nessuna attività contro il regime siriano ma solo contro Hezbollah.

Al-Arabiya ha dichiarato che il presidente Assad ha dei razzi pronti per essere sparati su Israele se questi colpirà ancora, potrebbe anche autorizzare attacchi di guerriglia contro Israele sulle alture del Golan e considerata l’influenza che esercita su Hezbollah  potrebbe delegare a questi futuri attacchi agli israeliani attraverso il Libano.

© Riproduzione Riservata

Mario Neri

Laureato in giurisprudenza ed in scienze giuridiche. Master di II livello in scienze criminologiche.

Esperto di diritto internazionale e di programmi relativi al mantenimento della pace nelle aree di crisi.

Ufficiale in congedo dell’Esercito “ Folgore “. Analista nelle politiche di intelligence.

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